Cronache

A Pozzallo arrivano altri 870 immigrati, ma nel centro c'è il caos

Non si ferma l'ondata di sbarchi sulle coste sicule: nella città del Ragusano, però, ci sono enormi problemi organizzativi. Al Cpa le cooperative sono in difficoltà

A Pozzallo arrivano altri 870 immigrati, ma nel centro c'è il caos

È emergenza nel centro d'accoglienza di Pozzallo. Ci sono 873 migranti appena sbarcati. E tra loro 80 casi di scabbia e sei palestinesi che raccontano di arrivare dal campo profughi di Yarmouk, scappati dalla furia dello Stato islamico dell'Isis. "Abbiamo visto i nostri connazionali uccisi senza pietà – hanno dichiarato – Sgozzano le teste senza pensarci due volte. Sono dei pazzi".

Dimenticando, come se si potesse, per un attimo che nel Cpa della città ragusana c'è posto solo per 180 persone, il nocciolo della questione non sta solo nella questione capienza. Già, perché, nella totale emergenza dell'immigrazione, la macchina dell'accoglienza si inceppa. E non si sa bene come farla ripartire (figuriamoci come gestirla). Si tampona. Si continua a tamponare.

Il Consorzio Luoghi Comuni, che fino al 30 aprile ha gestito il centro d'accoglienza ("assistenza generica alla persona, pasti, pulizia e igiene ambientale, fornitura dei beni e assistenza sanitaria"), sembrava voler dare forfait. Il motivo? Basta fare i conti della serva: finchè i migranti sono pochi, i 27,99 euro con cui la società si è aggiudicata la gara, possono bastare. Ma quando cominciano ad arrivare barconi stracariche e ondate di 300, 400 persone al giorno, i soldi non bastano più. E il castello di carte cade. La gara per l'appalto della gestione del Cpa era stata vinta dal Consorzio Luoghi Comuni ad ottobre scorso. Poi, a colpi di proroghe, è arrivata, in completo affanno, fino al 30 aprile. Poi? Per non incorrere in pesanti sanzioni (e non dare il colpo di grazia ad una situazione già molto fragile) la ditta ha garantito che continuerà ad operare nella struttura. Almeno finché non ci sarà la nuova società appaltatrice.

Al comune di Pozzallo, infatti, nessuno indice il bando triennale (previsto per lo scorso fine febbraio) per l'appalto del centro d'accoglienza. Dimenticanza? Emergenza? Sarebbe interessante che qualcuno lo spiegasse

Insomma, per un bando di gara non ci sono i tempi e si ricorre per l'ennesima volta ad una "procedura negoziata, senza previa pubblicazione del bando, di n.3 operatori economici". Legale, per carità, ma legata a situazioni di totale urgenza e emergenza, non uno strumento per mettere una pezza alle mancanze del comune.

Ovviamente, si presentano le cooperative ormai ben note nel settore dell'accoglienza: la prima scartata per questioni burocratiche, la seconda è Consorzio Stabile (che ha anche appalti per la gestione del Cara, centro di accoglienza dei richiedenti asilo, di Mineo, in provincia di Catania. Proprio recentemente tornato sotto i riflettori per sospetti appalti nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale che ha coinvolto Salvatore Buzzi) e Azione Sociale di Caccamo, la terza. Quella che, fino al 30 giugno, gestirà la struttura a 29,49 euro a migrante. Ma, visto che prima ci si aggiudica il lavoro, poi si pensa a come farlo, la società ha chiesto una settimana di tempo per organizzare il personale e prendere possesso della struttura.

Ma dal 30 aprile, la situazione è davvero critica. La Polizia, intanto, ha avviato le operazioni di trasferimento per 350 migranti (a Milano, Roma, Napoli e Ancona), mentre, gli altri resteranno nel centro di prima accoglienza di Pozzallo. E domani ancora sbarchi. Ancora un tilt organizzativo che non riesce a risolversi.

Commenti