Cronache

Prato aveva sospeso i farmaci prima di torturare e uccidere Luca

Da anni Prato prendeva pillole per curare i suoi disturbi bipolari. Smise di assumerle senza sentire il parere del medico

Prato aveva sospeso i farmaci  prima di torturare e uccidere Luca

Poche ore prima di drogare e accanirsi su Luca Varani, Marco Prato e Manuel Foffo, narcotizzò un altro dei tanti giovani passati per la casa del Collatino teatro del tragico delitto. "A casa sono venuti Giacomo, Alex, Riccardo e Luca - racconta Foffo al pm Francesco Scavo nel corso del secondo interrogatorio - Giacomo è amico di Marco, credo che lo abbia chiamato per necessità di soldi. Marco ha versato dell'EN, un medicinale tipo sonnifero, nel bicchiere di Giacomo. Non conosco la finalità di questo gesto ma lui si era assopito sul divano". Giacomo, assieme ad Alex, probabilmente scampa al massacro poi riservato a Varani. Solo cinque giorni prima della mattanza, come rivela il Messaggero, Prato aveva sospeso, senza che il suo medico ne sapesse nulla, il farmaco che prendeva per curare i disturbi bipolari e del comportamento.

Marco Prato si era già spinto oltre il limite cercando di togliersi la vita ingerendo cinque flaconi di Minias. Non era la prima volta che il pr aveva cercato di suicidarsi. Ricoverato all'ospedale Pertini, lo psichiatra gli aveva prescritto un farmaco per contenere la sua tendenza all'impulsività. In quell'occasione aveva spiegato al medico: "Vado sempre in giro con gente assurda e in posti diversi quando devo farmi di cocaina. E comunque ho potuto fare il mio lavoro con successo per la mia grande qualità: la seduzione - aveva motivato - io sono per gli eccessi e quando si supera il limite lo si fa perbene". Ma, oltre al superamento del limite, tra le motivazioni che Prato e Foffo portano davanti agli inquirenti continua a tornare il rapporto difficile con i genitori. Qualche ora prima di ammazzare Varani, Foffo stesso ha raccontato a Prato che se avesse avuto il padre davanti forse lo avrebbe ucciso. Gli contesta di avergli preferito il fratello e di averlo estromesso dalla sua attività lavorativa. "Per questo motivo - spiega al pm Francesco Scavo - ho deciso di iniziare da solo un progetto importante frutto dei miei lunghi studi. Un programma che consente di trovare in brevissimo tempo una promessa del calcio. Questo progetto non è ancora andato in porto a causa della mancanza della firma da parte del presidente della Figc. Avevo anche un progetto simile per i ristoranti, ma non è terminato".

Nei verbali spunta anche la madre di Foffo. Dopo avere ucciso Varani, Manuel sarebbe sceso al piano di sotto, nell'appartamento dove abita la madre, per chiederle stracci e sapone, presumibilmente per pulire la scena del delitto. La donna avrebbe dato al figlio gli stracci, senza sapere l'uso che ne doveva fare, ma questa circostanza resta da verificare. Anche perché, come più volte da lei dichiarato, la madre di Foffo non si accorse di nulla nè sentì rumori sospetti provenire dall'appartamento del figlio. I genitori dei due arrestati insieme ad altri parenti verranno comunque risentiti per ricostruire meglio anche la personalità dei giovani. Secondo il Messaggero, dell'amicizia tra Marco e Manuel la madre di quest'ultimo qualcosa doveva pur sapere. "Durante la permanenza in casa prima dell'omicidio - racconta lo stesso Foffo - Prato ha preso da casa di mia madre un rossetto e un profumo...".

Anche un'altra volta, lo scorso gennaio, aveva preso dei trucchi da casa della madre.

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