Cronache

Prende a calci la compagna di classe di 9 anni

La bambina è finita al Pronto Soccorso dove è rimasta 18 ore. Tutto è avvenuto davanti alla maestra

Prende a calci la compagna di classe di 9 anni

L’ha presa a calci davanti alla maestra. Ha sferrato un colpo alla compagna di classe mandandola in ospedale. I protagonisti di questa violenza inaudita sono due bambini di soli nove anni. La vittima è stata raggiunta da un calcio in mezzo alle gambe, inferto da un suo compagno di classe. Il fatto è avvenuto mercoledì 10 aprile in una scuola elementare nella provincia di Verona. Da quanto emerso non sarebbe stata la prima volta che il ragazzino prende di mira la bimba. Da quanto riferito dalla madre della vittima, negli ultimi tre anni vi sarebbero stati altri episodi simili, e la donna avrebbe “chiesto più volte alle insegnanti di intervenire, senza però ottenere nulla”. I due, secondo quanto raccontato dalla bambina, si trovavano vicino a un lavandino, poco distanti dalla maestra.

A un certo punto il maschietto l’avrebbe spinta con violenza prima contro il bordo del lavabo e subito dopo contro un armadio, dove avrebbe battuto la testa. Infine le avrebbe assestato un potente calcio al basso ventre. La piccola è stata immediatamente trasportata al Pronto Soccorso di Villafranca, dove è rimasta per 18 lunghe ore, durante le quali sono stati eseguiti esami, accertamenti e medicazioni. Le lesioni all’addome sono evidenti. L’ospedale ha trasmesso tutti i risultati alla Procura, e la dirigente scolastica della scuola elementare dove è avvenuta l’aggressione ha aperto un’inchiesta interna.

La piccola adesso sta meglio e questa mattina ha ricevuto la visita del sindaco del paese. Ancora molte sono le domande senza risposta. Tante le supposizioni, c’è chi parla di episodio di bullismo, chi invece di carattere iperattivo difficile da gestire. Sicuramente il ragazzino dovrà essere ascoltato e aiutato. Un team di psicologi dell’ufficio scolastico provinciale si occuperanno del caso.

Lunedì prossimo è previsto un incontro con l’intera classe, per ascoltare anche i racconti degli altri bambini, compagni sia della vittima che dell’aggressore.

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