Cronache

Profughi, la beffa delle quote: dall’Italia all’estero solo 90 migranti in un mese

Dovevano essere trasferiti 40 mila rifugiati: finora accolte 525 richieste. Roma ha speso oltre 1 miliardo e ricevuto 310 milioni

Profughi, la beffa delle quote:  dall’Italia all’estero solo 90 migranti in un mese

Italia beffata ancora sul fronte immigrazione. I migranti che arrivano nel nostro paese restano qui e non vengono spostati o redistribuiti negli altri Paesi. In pochi lasciano il nostro territorio nazionale. Eppure il piano dei ricollocamenti deciso dall'Ue era abbastanza chiaro. Circa 40mila migranti sarebbero stati trasferiti nell'arco di due anni. Eritrei e siriani via dall’Italia per essere ospitati negli Stati dell’Unione Europea che avevano accettato l’agenda messa a punto dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Junker. Un mese dopo la sigla dell’accordo siglato per "alleggerire" la situazione anche in Grecia e Ungheria dopo le migliaia di arrivi dei mesi scorsi, il progetto si rivela quello che in molti temevano: un vero e proprio flof che sa di beffa. In un mese solo 90 hanno lasciato il nostro Paese. Infatti 40 sono andati in Svezia, 50 in Finlandia. Una cifra al ribasso per l'Italia che sperava di rimuovere il peso dell'immigrazione.

Gli altri rimangono in attesa e a scorrere la lista delle disponibilità rischiano di dover aspettare per mesi, forse per sempre. Perché sono appena 525 le richieste accolte, ma nessuna con effetto immediato. Alfano aveva affermato: "Apriremo i cinque “hotspot” imposti dalla Ue per effettuare l’identificazione e il fotosegnalamento dei migranti soltanto quando andrà a regime la redistribuzione". E infatti al momento funziona soltanto Lampedusa. Gli altri non sono operativi. Mentre il governo è sempre più timido con l'Europa, i migranti continuano a restare qui. Un film già visto. Promesse vane di un governo che non sa più cosa fare nell'attesa di una flessibilità da Bruxelles che è come una cambiale: più migranti, più fondi per Roma.

L'ennesima beffa.

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