Cronache

Il rettore della Normale: "Impossibile promuovere le donne in università"

Il j'accuse di Vincenzo Barone: "Contro di loro calunnie, lettere anonime e riferimenti espliciti alla vita privata. Si parla di tutto meno che di preparazione"

Il rettore della Normale: "Impossibile promuovere le donne in università"

Non è facile essere donne e far carriera nel mondo universitario. La pensa così Vincenzo Barone, rettore della prestigiosa Scuola Normale di Pisa che in un’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale ha messo in fila difficoltà, luoghi comuni e “resistenze” che nell’ambito accademico colpirebbero le candidate donne.

Ostacoli che, secondo la testimonianza del rettore Barone, si concretizzerebbero in “pettegolezzi” quando l’unica cosa che dovrebbe contare dovrebbe essere il merito.

“Ogni volta che si tratta di valutare il nome di una donna come docente si parla di tutto, meno che di preparazione” ha tuonato Barone che scende nel dettaglio dei mezzi poco ortodossi utilizzati per screditare le donne: “Calunnie belle e buone con l’aggiunta, come accaduto in anni recenti, di lettere anonime e notizie false diffuse ad arte. Quali contenuti? Offensivi, riferimenti sessuali espliciti, volgari e diffamatori”. Non solo donne, però: “Le lettere anonime sono state utilizzate per colpire anche candidati uomini. Per gli uomini il copione è di additare il maestro che vuol proteggere l’allievo prediletto, per le donne c’è l’aggiunta di volgari riferimenti alla vita privata, del tutto inaccettabili e per di più falsi. Non mi stupirei, visto il clima, di vedere prima o poi anche attacchi magari alle tendenze omosessuali di qualcuno”.

Il rettore Barone però è riuscito ad assumere una donna: “Un record assoluto in 208 anni di vita della Scuola, la professoressa Annalisa Pastore è il primo ordinario della classe di Scienze”.

Non è la prima volta che Vincenzo Barone tuona contro la sperequazione di genere nel corpo accademico.

A novembre del 2016, a margine dell’inaugurazione del centro studi Carlo Azeglio Ciampi di Firenze, il rettore disse al Corriere della Sera che: “Nella nostra sede abbiamo 35 professori e solo quattro donne: una situazione imbarazzante, completamente sbilanciata in favore degli uomini, così non si puòà andare avanti”.

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