Cronaca locale

"Qui le palazzine cadono a pezzi". I residenti costretti a vivere nel degrado

Un tempo erano l'anima dell'ospedale degli infetti, oggi le Palazzine Liberty di via Jenner sono l'esempio dell'incuria e dell'abbandono in cui verte il quartiere Dergano, a nord di Milano. E ora il Municipio 9 prova ad accendere i riflettori sul problema

"Qui le palazzine cadono a pezzi". I residenti costretti a vivere nel degrado

Milano, quartiere Dergano. Siamo a solo pochi passi dallo scalo Farini, simbolo di un progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana che da alcuni anni coinvolge la città, che qui, invece, si lotta ancora contro il degrado e l’abbandono.
Per le vie del quartiere, che un tempo facevano parte di un'area denominata dal piano urbanistico Beruto del 1884, come "Vigna di Dergano", l'incuria e la negligenza la fanno da padrone: interi edifici che cadono a pezzi, sporcizia e vandalismo.

Tra viale Jenner e via Guerzoni, spiccano le palazzine liberty, un tempo anima del complesso dell’ex ospedale Agostino Bassi, sanatorio per gli infetti costruito dopo l’epidemia di vaiolo del 1833, e oggi solo un triste esempio di quanto ancora c’è da fare per restituire il fascino e la bellezza che il quertiere un tempo respirava.

Fatta eccezione per l’unica palazzina ristrutturata che ospita una onlus che aiuta i malati di cancro e alcune strutture interne che sono tutelate dalla Sovraintendenza, una recinzione di lamiera circonda tutto il perimetro dell’area che si affacciano sul parco intitolato al vigile Nicolò Savarino, ucciso nel 2012 da un rom minorenne alla guida di un un SUV. Un'alta barricata nasconde così quasi del tutto gli edifici e lascia intravedere solo la decadenza dei tetti e delle grondaie.

“È scandaloso!”, commentano gli abitanti stanchi della situazione di degrado che penalizza tutto il quartiere.

Dell'originario muro di cinta in mattoni che delimitava il complesso ospedaliero è rimasto solo il lato ovest, quello su via Guerzoni, e il lato Sud, su viale Jenner, dove la situazione di abbandono è di gran lunga più evidente.
Rifiuti organici, spazzatura, graffiti, cartelli con la scritta derattizzazione, vetri rotti e tracce di vecchi incendi, gli abitanti ci camminano davanti senza neanche più farci attenzione.

E sempre su viale Jenner, attraverso un cancello che cade a pezzi, si riescono a vedere le condizioni all’interno. Anche qui ci sono rifiuti, immondizia, bottigliette d'acqua, lattine di bibite gassate e poi sacchetti di plastica, stracci e vegetazione fitta. Dall’altro lato, la facciata è quasi del tutto distrutta con ancora delle impalcature completamente ricoperte di rampicanti. Un evidente stato d’abbandono a scapito dei cittadini che ne pagano le conseguenze.

Numerosi progetti di riqualifica della zona, sono già stati presentati in passato, ma per problemi burocratici ed un contenzioso tra Comune e Regione, nessuno di questi è mai andato in porto.

Ma ora il Municipio 9 ci prova ancora, con un interessante progetto in collaborazione con i ragazzi del Politecnico di Milano che, dal 13 al 23 marzo nella sede di villa Hanau, esporranno i propri progetti con le loro idee di rigenerazione della zona.

"Con i giovani noi possiamo fare tanto - racconta soddisfatto Giuseppe Lardieri, presidente del Municipio 9 - e vogliamo dare il meglio ai cittadini e a questo municipio".

L’anima di tutti i progetti è quella della conservazione delle le quattro palazzine verso una completa ristrutturazione delle condizioni originarie. "Un altro tema molto importante è quello del recupero della cinta muraria, da trasformare in uno spazio abitabile e attrezzato - spiega Marco Biagi, professore di Progettazione Architettonica al Politecnico di Milano, responsabile del progetto - Un muro che possa ospitare portici, piccole botteghe, attrezzature per spazi sportivi all’aperto, e piccoli bar e che possa diventare un punto di affaccio e di passeggiata sopraelevato sul parco, per poter godere della vista da un’altra prospettiva".

Anche l’Assessore all'Urbanistica del Municipio 9, Raffaele Todaro, vede nel progetto un'ottima occasione per accendere i riflettori su un'area che ha bisogno di un rapido intervento: “Non c’è un costruito speculativo, ma una volontà di riqualificare la zona dal degrado per i cittadini”.

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