Cronache

Quarto, i grillini cambiano azienda ma c'è ombra della camorra

Seduta sospesa e poi ripresa, la polizia interviene, il sindaco piange. È quanto accaduto durante la seduta del Consiglio comunale di Quarto (Napoli) per il caos scatenatosi dopo la bocciatura di una mozione dell’opposizione

Quarto, i grillini cambiano azienda ma c'è ombra della camorra

Seduta sospesa e poi ripresa, la polizia interviene, il sindaco piange. È quanto accaduto durante la seduta del Consiglio comunale di Quarto (Napoli) per il caos scatenatosi dopo la bocciatura di una mozione dell’opposizione. Sotto attacco il sindaco M5S Rosa Capuozzo. I 5 consiglieri di minoranza avevano chiesto un Consiglio straordinario per dibattere degli ultimi fatti che hanno coinvolto la giunta grillina con l’inchiesta della magistratura per tentata estorsione al sindaco e voto di scambio da parte del consigliere de Robbio. Sono dovute intervenire le forze di polizia per evitare che la situazione degenerasse. Il sindaco Capuozzo ha anche pianto in Consiglio comunale: ”La lotta alla camorra è di tutti e tutti dobbiamo combatterla. Se invece si lotta per altre questioni è strumentalizzazione, Questo deve essere chiaro ai cittadini di Quarto”, ha detto. La seduta del Consiglio comunale di Quarto è ripresa regolarmente dopo lo stop in seguito a momenti concitati. E’ stato necessario l’intervento delle forze di polizia per portare fuori dall’aula una persona tra il pubblico espulsa dal presidente del Consiglio comunale per segni di intemperanza.

La scintilla era scoccata in un’aula già ad alta tensione per il rinvio della discussione sul caso De Robbio, il consigliere indagato dalla magistratura ed al centro del caso Quarto. Intanto come riporta l'Huffington Post, dalle carte dell'inchiesta emerge non solo che il sindaco dei Cinque Stelle Rosa Capuozzo ha fatto lavorare una impresa su cui pendeva un’interdittiva antimafia, ma anche che quando è stata costretta a risolvere il contratto, la Capuozzo ha affidato la prosecuzione dei lavori a un’altra impresa che apparteneva alla stessa costellazione della precedente. Di fatto con una delibera di giunta del 22 dicembre – quasi tre mesi dopo la sentenza del Consiglio di Stato - si “procede alla risoluzione contrattuale con la Fradel prendendo atto della subentrante Edil Sud”. L’irregolarità riguarda la delibera di giunta (e non del consiglio) e la formula della “presa d’atto” nel passaggio di consegne da una impresa all’altra. L’opacità riguarda l’affidamento alla Edil Sud. Perché ammesso che il sindaco non ha sentito il dovere di fare delle verifiche sulla trasparenza dell’azienda, era tutto già scritto nella sentenza del Consiglio di Stato che aveva ripristinato l’interdittiva antimafia sulla Fradel.

C’era scritto che la Edil Sud faceva parte della stessa costellazione di imprese della Fradel.

Commenti