Cronache

Quei segni su gambe e braccia Desirée si è ribellata contro belve

Desirée ha provato a difendersi. Fin quando ha avuto le forze la 16enne stordita, stuprata e uccisa da un branco di immigrati ha cercato di liberarsi dai suoi aguzzini

Quei segni su gambe e braccia Desirée si è ribellata contro belve

Desirée ha provato a difendersi. Fin quando ha avuto le forze la 16enne stordita, stuprata e uccisa da un branco di immigrati ha cercato di liberarsi dai suoi aguzzini. E di fatto secondo la ricostruzione della procura riportata dal Tempo, la ragazzina avrebbe provato più volte a liberarsi dalla presa dei suoi aguzzini. E di fatto a testimoniare questa circostanza ci sono i segni rilevati sul suo corpo dal medico legale. "La minorenne mediante costrizione delle braccia e della gambe veniva costretta a subire ripetuti rapporti sessuali", si legge nelle carte della perizia.

Il tentativo di una fuga o di una resistenza a quelle violenze inaudite viene riportato anche dalla testimonianza di Giovanna, una delle ragazze che si trovavano lì, nel cantiere della morte a San Lorenzo: "Il mio amico Koffy mi ha riferito che Paco, Sisco, Ibrahim e Youseef avevano abusato della ragazza. In particolare mi diceva che per primo Youssef era entrato nella stanza con la ragazza. L'ha visto bene perché era andato a stendere i panni. Poi, dopo di lui, nel container è entrato Paco e poi iniziava il via vai degli africani". Un racconto quello della testimone che lascia intendere quanto sia stato duro il calvario per la sedicenne nella stanza dell'orrore.Desirée dunque fin quando ha potuto si è opposta alle belve che hanno fatto scempio del suo corpo.

La morte per lei è arrivata tra quelle mura fredde e tra le risate dei suoi aguzzini.

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