Cronache

Ragazzo di 16 anni precipita nel vuoto cadendo da un tetto

Il giovane stava facendo un percorso di parkour insieme ad alcuni amici quando deve aver perso l’equilibrio

Ragazzo di 16 anni precipita nel vuoto cadendo da un tetto

Un ragazzo di 16 anni è precipitato nel vuoto mentre insieme ad alcuni amici, tra loro forse anche il fratello, stava facendo un percorso di parkour sul tetto di un capannone. Dalle prime informazioni sembra che il 16enne abbia fatto un volo di circa 5-6 metri schiantandosi al suolo. L’incidente è avvenuto oggi, nel primo pomeriggio, verso le 14, in via Sant’Ambrogio a Mariano Comense, comune in provincia di Como. Immediatamente trasportato in elisoccorso al Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia, risulta essere in gravissime condizioni. Ad avvertire i soccorsi sono stati i dipendenti dell’azienda dove è avvenuta la caduta. Sentendo un tonfo sordo i lavoratori sono usciti dal capannone e hanno visto il ragazzo steso per terra, probabilmente privo di sensi. Sul luogo sono giunti un’ambulanza della Croce Bianca, un’automedica, oltre ai Vigili del fuoco e ai Carabinieri di Cantù che si stanno occupando dei rilevamenti del caso per capire l’esatta dinamica di quanto accaduto.

I ragazzi secondo le prime ricostruzioni stavano facendo un gioco molto pericoloso chiamato parkour, ovvero delle evoluzioni acrobatiche. Questa specie di sport è nato in Francia agli inizi degli anni ‘90. In Italia viene praticato da qualche anno, i primi ragazzi a darsi appuntamento tramite i social in vari punti urbani compaiono verso il 2005. Consiste nell’eseguire un percorso nel più breve tempo possibile, superando i vari ostacoli che si trovano sulla propria traiettoria, come per esempio tetti, scale, pali della luce o barriere architettoniche. Corsa, salti e arrampicate sono alla base dell’esercizio fisico. Nel 2017 il Coni ha riconosciuto il parkour come disciplina ufficiale, aggiungendolo all’elenco degli sport. Nel nostro Paese vi sono diverse palestre dove si può eseguire.

Il problema è, come nel caso odierno, che molti ragazzi non praticano il parkour in strutture specializzate, ma più spesso nelle strade della propria città, rischiando anche la propria vita.

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