Cronache

Rapine, spaccio e aggressioni: lo arrestano 10 volte in 7 anni

Khadim, nigeriano di 28 anni, aggredisce con bottiglie e spranghe clienti e titolare di un bar: in 7 anni arrestato 10 volte

Rapine, spaccio e aggressioni: lo arrestano 10 volte in 7 anni

Chissà se esiste un premio per il decimo arresto in 7 anni e mezzo. La media dei soggiorni in carcere, non c'è che dire, è piuttosto alta. Da far invidia alla Banda Bassotti. La "prima volta" di Khadim, nigeriano, risale il 16 ottobre del 2010. Le accuse al tempo sono di spaccio di droga e resistenza a pubblico ufficiale. Dopo aver perso la "verginità" criminale, il nigeriano ci casca in continuazione: altre nove volte tra il 2010 e il 2018. Un record.

Il periodo più intenso è quello che va dal 2011 al 2014. Come riporta Il Giorno, Khadim finisce in cella per ben 4 volte. A volte per rapina, altre per spaccio di droga. Poi due mesi fa i vigili lo denunciano per aver occupato abusivamente un locale. Infine ieri, dopo aver infoltito e non poco il curriculum criminale, l'ultimo episodio.

Intorno alle 5.30 di mattino il 28enne, come raccontato dal Giornale, si reca, forse ubriaco o sotto effetto di qualche stupefacente, al bar di via Scoglio, nei pressi del Naviglio Pavese. Khadim prova ad entrare, ma il proprietario del locale, Petrit Vrucaj, albanese, gli fa capire che è meglio se se ne va. Il nigeriano perde le staffe, esce dal bar, si arma di una bottiglia di vetro e cerca di spaccarla sulla testa di Vrucaj. Per parare il colpo, il titolare si ferisce al braccio. Ma poteva andare peggio. Khadim poi colpisce con una bottigliata un cliente del locale e con una spranga un altro.

Per fermalo occorre l'intervento di sette pattuglie dei carabinieri. Sette. E prima di arrendersi il nigeriano se la prende con la portiera di una gazzendola, colpendola con tutte le parti del corpo, compresa la testa. Dopo il fotosegnalamento, il pm Giovanni Polizzi lo fa arrestare con le accuse di danneggiamento, lesionio aggravate, resistenza a pubblico ufficiale.

Il giudice per direttissima conferma la custodia cautelare in carcere, visto e considerato che - come riporta il Giorno - l'uomo smaltita la sbornia avremme ammesso le sue responsabilità.

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