Cronache

Ragazzina violentata per anni dal branco: "Se l'è andata a cercare"

La bambina, vittima di una violenza di gruppo durata tre anni, è stata abbandonata dal suo paese: "Ci dispiace per la famiglia, ma non doveva mettersi in quella situazione"

Ragazzina violentata per anni dal branco: "Se l'è andata a cercare"

Nella fiaccolata organizzata per lei davanti alla stazione del suo paese, Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, ci sono pochissime persone: appena quattrocento su 14 mila residenti.

È quello che ha visto e documentato Niccolò Zancan, inviato de La Stampa. Pochi giorni fa era arrivata la notizia dell'arresto di nove persone accusate, a vario titolo, di violenza sessuale di gruppo aggravata, atti sessuali con minorenne, detenzione dimateriale pedopornografico, violenza privata, atti persecutori, lesioni personali aggravate e di favoreggiamento personale. Tra gli accusati anche un ragazzo minorenne e Giovanni Iamonte, figlio del boss della 'ndrangheta Remigio Iamonte.

Quando gli stupri di gruppo sono iniziati la bambina aveva solo 13 anni. Il branco ha continuato ad abusare di lei per tre anni. Andavano a prenderla all’uscita della scuola media Corrado Alvaro. L'istituto si trova sulla via principale del paese, proprio di fronte alla caserma dei carabinieri. Caricavano la bambina in auto e andavano al cimitero vecchio, oppure al belvedere o sotto il ponte della fiumara. Più spesso in una casa sulla montagna a Pentidattilo. Qui la ragazzina veniva violentata.

Poco dopo l'arresto, il procuratore capo di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho ha detto: "Questo territorio sconta un ritardo costante. C’è una mancanza di sensibilità. Anche i genitori sono stati omertosi. Tutti sapevano".

Tutti sapevano e nessuno ha denunciato. Non solo: il paese addossa le colpe delle violenze sulla ragazza: "Se l’è cercata", oppure "Ci dispiace per la famiglia, ma non doveva mettersi in quella situazione" e ancora "Sapevamo che era una ragazza movimentata, una che non sa stare al suo posto". Anche il parroco Benvenuto Malara: "Purtroppo corre voce che questo non sia un caso isolato.

C’è molta prostituzione in paese".

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