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Renzi-Politics affonda Lo share della Rai come il pil del Paese

Lo share della Rai mostra che la cosa pubblica è in mano a incapaci, bravissimi solo a parlare (come il premier)

Renzi-Politics affonda Lo share della Rai come il pil del Paese

Non penso che i risultati di ascolto, certificati dall'Auditel, di una trasmissione televisiva siano materia appassionante o determinante. Ma lo possono diventare quando il presidente del Consiglio in persona nomina, strapagandolo (600mila euro), un suo fedelissimo (Campo Dall'Orto) per guidare la tv pubblica affidandogli pieni poteri e questo fedelissimo nomina, pagandola profumatamente (300mila euro), una sua amica, Daria Bignardi, alla guida di una rete (Raitre), per chiudere un programma storico (Ballarò) solo perché sgradito al premier. E quando questi due signori, nonostante siano reduci da clamorosi fallimenti, si ergono a maestrini di tv e di informazione e confezionano un nuovo programma al posto di Ballarò, lo chiamano Politics e lo affidano a un collega amico, pescato da Sky, Gianluca Semprini, ottenendo i seguenti risultati: record di minimi ascolti per una prima serata Rai (2,92 per cento) e condanna di un tribunale per assunzione illegittima (quella del povero Semprini).

Ecco, quando succede tutto questo allora un problema esiste e va oltre l'Auditel. Vuole dire che la cosa pubblica è in mano a incapaci, bravissimi solo a parlare (ogni riferimento al premier non è casuale).

Se questa è la squadra con cui Renzi vuole risanare il Paese, stiamo freschi. Dopo pil e occupazione, ora fanno crollare anche gli ascolti Rai. Non ce l'ho con il povero Semprini, bravo collega caduto in una trappola politica. Probabilmente nessuno che accetti di eseguire gli ordini del trio Renzi-Campo Dall'Orto-Bignardi farebbe uno zero virgola di ascolto in più. E non è neppure questione di superstipendi, se questi producessero risultati per l'azienda e interesse negli italiani. E al limite passi pure il canone in bolletta, se servisse a pagare professionisti tosti. Ma capite bene che pagare il canone in bolletta per garantire oltre un milione di euro a due fighetti di sinistra del tutto incapaci che fanno crollare gli ascolti, e quindi gli incassi, per non disturbare Matteo Renzi è davvero troppo. Anche perché non dimentichiamoci la vecchia massima che recita: «Quel che succede in Rai succede nel Paese».

Con questo governo, mai metafora ha trovato più riscontri.

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