Cronaca locale

Residenti minacciati dai clandestini: "I nostri bambini sono in pericolo"

L'incubo in via Berlese, a Milano. Qui i residenti vivono accanto a un edificio proprietà del Comune occupato: "Sala ci ha abbandonato"

Residenti minacciati dai clandestini: "I nostri bambini sono in pericolo"

Via Zama e via Berlese. Da una parte una ex scuola occupata da immigrati, perlopiù clandestini. Dall’altra - proprio di fronte - dei residenti stanchi. Stanchi di questa discarica a cielo aperto. Stanchi di vedere persone che si lavano il sedere nella fontana del parco dove i loro bambini giocano. Ma soprattutto, sono residenti stanchi di vivere nella paura. Sono passati cinque mesi da quando siamo stati in zona. "La situazione è peggiorata", ci racconta un residente. Fa quasi un ghigno, come a dire: "Cos’è, pensavi davvero che il Comune facesse qualcosa?". E in effetti ha ragione. L’amministrazione targata Pd di Beppe Sala non ha fatto un bel niente. I clandestini se ne stanno a zonzo minacciando i bambini con delle spranghe e nessuno alza un dito. "Mio figlio mentre andava ad allenamento si è trovato davanti questa persona con una spranga di ferro. Continuava a sventolarla per aria e a inveire". Ebbene sì, è successo davvero. Un altro bambino, invece, è stato seguito da due persone. "Hanno seguito il ragazzo della mia vicina. Erano in due. Lui è riuscito a scappare e a chiamarci". Insomma, alla fine è andata bene. Questa volta. La prossima, invece? Chi lo sa.

Residenti minacciati

I bambini si sono trovati in situazioni di pericolo. E anche i genitori. Addirittura una signora è stata seguita fino al posto di lavoro e lì ha ricevuto intimidazioni dagli immigrati abusivi che occupano l'edificio. Un'altra ha trovato un biglietto con scritto "bomba" sul suo cancello. E non è finita qua. "Abbiamo trovato oggetti sulle nostre auto. C'erano anche minacce e due righe scritte indirizzate ad ognuno di noi. È chiaro che conoscono i nostri orari e le nostre situazioni famigliari". (GUARDA IL VIDEO)

I residenti, solo nell'ultimo periodo, hanno mandato mail ogni giorno. Anche indirizzate direttamente al sindaco Beppe Sala. Ma non c'è stato nulla da fare. Niente è abbastanza per fare drizzare le antenne al Comune.

Il Comune si è sbarazzato del problema

In questo momento l'ex scuola è in fase di assegnazione al fondo bancario di alienazione dei beni comunali. Si tratta in pratica di un'operazione per dismettere il patrimonio inutilizzato. Insomma, il Comune si sta sbarazzando del problema. Oscar Strano, presidente del Municipio 4 del capoluogo lombardo, si stava occupando del problema prima che l'amministrazione prendesse questa decisione. "Avevamo trovato una forma di gestione temporanea in attesa di un altro percorso di valorizzazione. Una rete di imprenditori della zona aveva mostrato interesse nell'utilizzare la palestra dell'edificio e l'area verde, destinata ai bambini". Un primo approccio, quindi, per valorizzare l'ex scuola. Ma ora questa operazione non la si può più fare.

"Oltre al danno la beffa. L'amministrazione di Milano non si è mai dotata degli strumenti per controllare l'ex scuola: l'impianto di telecamere non c'è, i cancelli sono dei colabrodo, non sono mai state murate le entrate. È ancora occupata e non è più stato fatto uno sgombero. Hanno fatto fatto una pessima scelta", spiega Strano.

E ora è fatta: nel giro di pochi mesi, Sala potrà dire che tutto questo non è più un suo problema.

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