Cronaca locale

Resort coi soldi dei clan: beni per 12 milioni ​confiscati a imprenditore

Villaggi turistici, resort, due ville e due Maserati sono stati sequestrati a un imprenditore 71enne

Usava i soldi delle cosche per costruire resort, villaggi turistici e ristoranti. Nicola Comerci, 71 anni, ora, ha visto il sequestro di 12 milioni di euro di beni, perché dalle indagini ne sarebbe emersa "l'appartenenza agli ambienti mafiosi delle cosche Piromalli e Mancuso, in un rapporto che si è sviluppato in un'iniziale simbiosi, sino a svilupparsi in un'evidente indipendenza di Comerci nel condurre i propri affari, pur continuando a gravitare negli ambienti criminali suddetti".

Già nel 2001, l'imprenditore aveva subito un provvedimento di prevenzione personale, emesso dal tribunale di Reggio Calabria, che lo aveva sottoposto alla sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno per la durata di 4 anni. Non solo: sempre nel 2001 gli erano stati confiscati anche alcuni beni. Le misure erano cessate nel 2005 e tutti i beni restituiti all'imprenditore.

Tuttativa, la Dda Reggina aveva avviato un'indagine patrimoniale sul Comerci, da cui è emerso il legame tra il 71enne e i clan della 'ndrangheta, grazie all'appoggio dei quali era riuscito a costruire un vasto patrimonio, tra strutture turistiche e ristoranti.

Non solo. Dall'attività investigativa, è emerso anche il ruolo di Comerci nell'ambito di un procedimento circa le responsabilità penali della fiction Gente di mare: il materiale al vaglio del tribunale ha confermato che fu fatto espressamente riferimento all'imprenditore, per l'individuazione di una struttura alberghiera da usare nella fiction. Il Blu Paradise venne scelto nonostante un'altra struttura avesse fatto un'offerta migliore. Allora sarebbe intervenuto un esponente della cosca Mancuso che avrebbe fatto diminuite a Comerci il prezzo richiesto.

Dall'inchiesta sono emersi anche rapporti conflittuali tra la famiglia Comerci e i Condoluci, sfocati in una serie di violenze che ricordano quelle "proprie della criminalità organizzata, e non dei normali dissapori fra rivali in affari".

Ora, il tribunale di Reggio Calabria ha disposto la confisca di conti correnti, beni immobili e società, tra cui il villaggio turistico Baia Tropea Resort a Parghelia, 2 ville a Gioia Tauro, 2 terreni, 2 macchine Maserati, 38 unità immobiliari, che costituivano un complesso turistico, 15 appezzamenti di terreno e 3 imprese, che gestivano alberghi, residence e villaggi. Il valore complessivo ammonta a 12 milioni di euro.

L'imprenditore, inoltre, è stato sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di polizia, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per 3 anni.

Commenti