Cronache

Ricercatore si toglie la vita dopo aver denunciato un concorso truccato

Ha lasciato un biglietto per mamma e papà prima di spararsi. La polizia ora indaga

Ricercatore si toglie la vita dopo aver denunciato un concorso truccato

Un ricercatore della Sapienza ha deciso di farla finita dopo aver denunciato un concorso truccato. Se n’è andato così Luigi Vecchione, con un colpo di pistola. Ha lasciato solo un biglietto di scusa per i genitori “Mamma, papà, scusatemi. Mi hanno trattato come un mafioso. Portate tutto all’avvocato Testa” ha scritto. Era residente ad Alatri, in provincia di Frosinone, dove era nato 43 anni fa. Ha trovato il suo corpo il padre, sul pavimento della seconda casa di famiglia, nella frazione di Mole Bisleti. Accanto al corpo del figlio tutti i suoi appunti su quel maledetto concorso che l’ha ucciso, in perfetto ordine. Il padre ha raccolto i documenti e ha eseguito le ultime volontà del figlio, consegnandoli all’avvocato. Vecchione, ingegnere, aveva tentato nel 2016 il concorso per diventare tecnico amministrativo di laboratorio all’Università La Sapienza, dove già stava lavorando come ricercatore con un contratto a tempo determinato. La sua speranza era il posto fisso.

Nella graduatoria era andato bene, posizionandosi 5° su 12. Ma qualcosa era andato storto e non era stato assunto. Un professore gli aveva fatto i complimenti aggiungendo “hai fatto una bella figura, tenendo conto che non avevi nessuno dietro”, la registrazione della conversazione è stata consegnata all’Anac. Infatti, dopo quelle parole Vecchione si è convinto di non essere stato scelto perché privo di raccomandazioni. E che il vincitore invece ne avesse. Ha quindi deciso di presentare una denuncia all’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione. Da qui erano stati inviati tutti gli incartamenti alle procure di Roma e Viterbo come estremi di reato. Ma le indagini non hanno portato a nulla. E il contratto a tempo determinato di Vecchione, una volta arrivato al termine, non è stato rinnovato. L’ingegnere si è convinto che la decisione fosse stata presa a causa della sua denuncia. La Sapienza respinge ogni accusa, sia verso il concorso ritenuto truccato, sia rispetto alla conclusione del contratto di lavoro. Quando Vecchione si è reso conto che il sogno della sua vita era ormai naufragato non ha retto e ha deciso di farla finita.

Ora tutto è in mano alla polizia che ha dato il via alle indagini.

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