Cronache

Rientra in Italia nonostante l'espulsione: arrestato 27enne albanese

Ha fatto rientro sul territorio italiano nonostante il provvedimento di espulsione del prefetto. A fermarlo la sera del 22 ottobre il personale della Digos di Catania

Rientra in Italia nonostante l'espulsione: arrestato 27enne albanese

Ha fatto rientro nel territorio italiano nonostante il provvedimento di espulsione del prefetto di Catania del 24 settembre 2018. In manette è finito Ismet Kajlic, cittadino albanese di 27 anni. Lo straniero, individuato nel territorio di Santa Venerina, nel catanese, al momento del controllo, ha esibito ai poliziotti un regolare passaporto rilasciato dal Governo albanese lo scorso 31 maggio 2019 con cognome italiano ma nome straniero.

Il 27enne, avendo contratto matrimonio in Albania il giorno precedente all'emissione del documento con una cittadina italiana, ne ha acquisito il cognome sostituendolo al proprio, così come previsto dalle leggi vigenti in quello Stato. E munito del nuovo passaporto ha quindi fatto illegale rientro sul territorio italiano il 9 giugno scorso, attraversando la frontiera slovena di Starod, dopo essere transitato dal Montenegro e dalla Croazia. Agli investigatori è apparso fin troppo chiaro il disegno appositamente architettato al fine di eludere i controlli di frontiera e potere fare ingresso in Italia, giungendo in Sicilia attraverso un tragitto alquanto anomalo, considerato che il percorso più breve sarebbe quello via mare, effettivamente compiuto appena tre giorni prima dalla moglie, che aveva raggiunto casa separatamente, in maniera decisamente molto meno complicata.

Nel provvedimento di espulsione prefettizio era espressamente previsto il divieto di reingresso nel Territorio Nazionale Italiano e nell’area Schengen, per i tre anni successivi all’allontanamento dallo Stato. La figura di Ismet Kajlic era balzata all'attenzione della Digos di Catania, che ha accertato che il cittadino albanese aveva inviato al proprio fratello dal proprio cellulare due video di esecuzioni capitali alquanto cruente nonchè delle foto che lo ritraevano con armi da caccia ed in parte con il volto coperto.

L'arrestato è stato accompagnato presso la Casa circondariale di Piazza Lanza, a Catania.

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