Cronache

Riforma legittima difesa, ora crescono i dubbi nel Movimento 5 Stelle: "No alla giustizia fai-da-te"

La legge sulla legittima difesa, dopo l’ok incassato a Palazzo Madama, è pronto ad arrivare a Montecitorio. Ma non tutti i grillini sarebbero d'accordo

Riforma legittima difesa, ora crescono i dubbi nel Movimento 5 Stelle: "No alla giustizia fai-da-te"

Il testo della riforma della legittima difesa, dopo l’ok incassato a Palazzo Madama, è pronto ad arrivare nell’aula di Montecitorio. Ma qui potrebbe incontrare le resistenze del Movimento 5 Stelle, in particolare dall’ala più progressista dei deputati pentastellati.

Più di un 5Stelle che siede alla Camera, infatti, avrebbe più di un dubbio sulla misura tanto cara a Matteo Salvini e alla Lega, soprattutto all'impostazione del provvedimento in base alla quale nei casi di legittima difesa domiciliare viene considerata "sempre" sussistente la proporzionalità tra difesa e offesa.

"Io non accetto che la gente si faccia giustizia da sola. Sono molti quelli che, nel M5S, si lamentano e non approvano la linea leghista ma non hanno il coraggio di esporsi neanche all'interno", si sfoga così con l'Adnkronos un parlamentare 5 Stelle, secondo il quale tuttavia "ci dovrebbe essere margine per intervenire" con delle modifiche.

Invece, secondo Mario Perantoni, deputato M5S e membro della Commissione Giustizia, il testo della legge non sarà stravolto. "Probabilmente - dice sempre all'Adnkronos - ci saranno degli aggiustamenti marginali ma l'impianto della legge rimarrà quello. Non credo che ci sia la volontà politica di andare a incidere sul testo in modo particolarmente decisivo.

La sensazione è che ci saranno dei ritocchi non tanto sul versante strettamente penalistico quanto in merito alle conseguenze civilistiche".

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