Cronache

Riina jr padrino di battesimo della nipote, il vescovo si scatena contro il parroco

Salvo Riina è tornato a Corleone per fare da padrino di battesimo alla nipotina: il vescovo di Monreale è indignato dalla vicenda

Riina jr padrino di battesimo della nipote, il vescovo si scatena contro il parroco

È condannato per associazione mafiosa e ha il divieto di tornare a Corleone eppure Salvo Riina, il figlio del capo di Cosa Nostra, è tornato in Sicilia con un permesso del tribunale e con un "certificato di idoneità" firmato da un parroco di Padova per fare il padrino di battesimo di una nipotina.

Come riporta La Repubblica, la cosa non è passata inosservata e nonostante Riina jr abbia il divieto di tornare a Corleone perché per la procura distrettuale antimafia di Palermo non ha mai interrotto i suoi rapporti con il clan, un parroco di Padova gli ha rilasciato un lasciapassare per l'altare e un altro sacerdote di Corleone, don Vincenzo Pizzitola, gli ha spalancato le porte della Chiesa madre.

Il 29 dicembre, così, si è celebrato il battesimo della bambina e Salvo Riina le ha fatto da padrino. Intanto monsignor Michele Pennisi, vescovo di Monreale che sui temi della mafia è una delle voci più autorevoli di tutta la Chiesa siciliana, commenta la vicenda: "Né io, né gli uffici della Curia eravamo informati. Consentire al figlio di Riina di fare il padrino di battesimo è stata una scelta censurabile e quanto meno inopportuna, che io non approvo. Il parroco si è giustificato dicendo che il figlio di Riina aveva presentato un certificato di idoneità firmato da un parroco della diocesi di Padova, e che aveva il permesso del giudice per venire in Sicilia. Ma io non cambio idea su quanto accaduto. Un padrino inoltre deve essere il garante della fede, deve dare testimonianza con le sue azioni. E non mi risulta che il giovane abbia mai espresso parole di ravvedimento per la sua condotta".

Pennisi, inoltre, ha annunciato una visita pastorale a Corleone perché "c'è bisogno di parole chiare sulla mafia, certi episodi non sono più tollerabili". Salvo Riina, scarcerato nel 2011, tra il 2000 e il 2002 tentava di riorganizzare una cosca: "Io vengo dalla scuola di Corleone" diceva mentre tentava di gestire alcuni appalti, e ai suoi fedelissimi raccontava la stagione delle stragi Falcone e Borsellino decisa dal padre: "Totuccio si fumò a tutti, li scannò".

Dopo la comparsata da Porta a Porta, quindi, Riina Jr è ancora dentro l'occhio del ciclone delle polemiche.

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