Cronache

Rimini, le notti a rischio della riviera: "Spiaggia in mano a immigrati"

La zona Miramare di Rimini, teatro dello stupro, vittima di "bande di maghrebini" che vivono di rapine e arrivano sulla costa dall'Emilia centrale: "Rischioso andare in spiaggia di notte"

Rimini, le notti a rischio della riviera: "Spiaggia in mano a immigrati"

"La zona ormai è in mano a bande di marocchini". Lo dice con cognizione di causa il poliziotto che in queste ore sta perlustrando le spiagge di Rimini, lì dove due notti fa una banda di immigrati hanno rapinato una coppia di polacchi, pestato a sangue il ragazzo e stuprato brutalmente la donna. "Purtroppo questa è una grossa piaga - ammette l'agente al Corriere - C'è proprio lo scontro tra due realtà. Vedi quei ragazzi? Quelli vorranno fare il bagno di notte. Ma non sanno nulla di quello che si nasconde qui dietro. Questa è zona tosta, magrebini, al 90% tunisini. Vengono dall'Emilia e vivono di questo, di rapine. Sono specializzati. Arrivano di notte e puntano la gente che va al mare. Chi reagisce viene pestato".

Il lido 150 di Rimini, teatro dell'orribile stupro, era senza guardiano. Non tutti lo hanno, in quella zona. Un dipendente in più costa. Ma c'è chi pur di non vedersi rubare i lettini e lasciare la spiaggia in mano ai balordi fa lo sforzo di assumere un guardiano. Al bagno 137 c'è Giorgio. A quello 135 c'è Miti, rumeno. Al 130, però, "il bulgaro" rimaneva solo fino alle 3, poi quel tratto di spiagga diventa terra di nessuno e, come successo l'altra notte, vittima delle rapine e degli stupri delle bande di marocchini.

I quattro magrebini ora ricercati dalla polizia non si erano accontentati della vittime polacche. Poco dopo hanno stuprato anche un trans peruviano in quella via riminese (Miramare) che mescola le serate allegre dei villeggianti alla prostituzione, alle rapine e alle violenze. Due mondi contrapposti e che convivono l'uno accanto all'altro.

Mettendo in pericolo i turisti.

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