Cronache

Ristorante giapponese sotto sequestro a Taranto

Pesce putrido e cucina in pessime condizioni igieniche. A Taranto è stato sequestrato un ristorante giapponese

Ristorante giapponese sotto sequestro a Taranto

A finire nel mirino di un'operazione condotta dalla Guardia Costiera in collaborazione con l'Asl tarantina, un ristorante giapponese del capoluogo ionico, nella cui cucina il Personale della Questura di Taranto ha riscontrato gravi carenze sotto il profilo igienico-sanitario. In seguito a varie segnalazioni, i poliziotti hanno intercettato nei pressi del locale un'auto che trasportava prodotti ittici destinati allo stesso. In seguito a perquisizione, a bordo - precisamente nel vano posteriore del veicolo - sono stati rinvenuti poco più di 36 chili di pesce, salmone e tonno, in pessime condizioni. Non solo, infatti, questi emanavano cattivi odori, ma erano altresì sommersi da acqua putrida e stagnante.

Il controllo, dunque, si è necessariamente esteso all'intera attività di ristorazione molto nota, tra l'altro, nella città dei due mari in particolar modo per la preparazione di pesce crudo. Terribili erano le condizioni igienico-sanitarie in cui versava la cucina. "Disseminati ovunque sul pavimento c'erano insetti morti. Le stoviglie e gli attrezzi vari erano ricoperti con uno spesso strato di unto. Sia il prodotto ittico, sia quello di altra origine animale non era affatto conservato in maniera congrua alle vigenti norme di igiene. Inoltre mancava una qualsiasi documentazione che ne accertasse la tracciabilità" questa la denuncia shock della Questura.

Gli ispettori della Asl - con il parere del direttore del Servizio veterinario - considerata la gravità delle violazioni riscontrate e sussistendo anche un elevato rischio per la salute pubblica, hanno sequestrato immediatamente il vano cucina con l'ordine di ripristinare in maniera tempestiva le adeguate condizioni igieniche. Oltre al pescato trovato nell'automobile, la Polizia di Stato e la Guardia Costiera hanno posto sotto sequestro il restante prodotto del ristorante per un totale di circa un quintale di pesce. Sono poi stati denunciati il venditore della merce e il proprietario del locale.

Quest'ultimo risponde all'accusa di immissione sul mercato di prodotto nocivo e violazione del Testo Unico delle leggi sanitarie sulla produzione e vendita delle sostanze alimentari.

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