Cronache

Ritorna l'ora legale: domenica lancette un'ora avanti

Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo torna l'ora legale in Italia, che durerà per i prossimi sette mesi. Si stima un minor consumo di energia elettrica pari a circa 555 milioni di kilowattora, con un risparmio di circa 104 milioni di euro

Ritorna l'ora legale: domenica lancette un'ora avanti

Come ogni anno siamo arrivati al momento in cui bisogna spostare le lancette dell'orologio in avanti, perché scatta l'ora legale. L'adeguamento scatterà nella notte tra sabato e domenica, anche se tutti, ovviamente, modificheranno l'ora prima di andare a dormire o quando si sveglieranno. A parte i più moderni dispositivi elettronici, tipo gli smartphone, che modificano l'ora in automatico. L'ora legale, che nel suo primo giorno in ieoria ci farà dormire un'ora in meno, durerà per i prossimi sette mesi.

Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, stima un minor consumo di energia elettrica pari a circa 555 milioni di kilowattora. Il quantitativo non è da sottovalutare: corrispondente, infatti, al fabbisogno medio annuo di circa 200 mila famiglie. Considerando che un kilowattora costa in media al cliente domestico tipo circa 18,63 centesimi di euro al lordo delle imposte, la stima del risparmio economico per il 2017 è pari a circa 104 milioni di euro. L’ora solare tornerà nella notte tra il 28 e il 29 ottobre.

Sempre secondo i dati elaborati da Terna, dal 2004 al 2016 il minor consumo di elettricità dovuto all’ora legale in Italia è stato complessivamente di circa 7 miliardi e 975 milioni di kilowattora, quantitativo equivalente alla richiesta di energia elettrica annua di una regione come la Sardegna e ha comportato in termini economici un risparmio per i cittadini di oltre 1 miliardo e 300 milioni di euro.

Il periodo in cui si risparmia di meno è l'estate. Da giugno ad agosto infatti, poiché le giornate sono già più lunghe rispetto ad aprile, l’effetto "ritardo" nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità. Va inoltre ricordato che la maggiore richiesta di energia elettrica nei mesi estivi più caldi è dovuta all’utilizzo dei condizionatori d’aria, ed è quindi indipendente dall’ora legale, poiché legata esclusivamente a fattori climatici e di temperatura e non al numero di ore di luce naturale.

L'ora legale può far male alla salute?

Il corpo umano ovviamente ha bisogno di adattarsi al cambiamento. Secondo uno studio svizzero, condotto su un campione di 500 ragazzi, ai più giovani possono servire fino a tre settimane per abitarsi al cambiamento. Gli anziani possono metterci di più. Un bambino su due, invece, può manifestare disturbi del sonno. Sono almeno cinque i problemi associati al cambio di orario: disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione, incidenti alla guida e sul lavoro, maggiore stress cardiaco e stress psicologico.

E c'è un altro problema di cui tenere conto. Non è vero, infatti, che si dorme in meno solo la prima notte. Abituarsi ai nuovi orari può richiedere anche diversi giorni o settimane. E solitamente oltre a dormire meno il sonno risulta più disturbato, come evidenziato da uno studio pubblicato su Neuroscience Letters.

Attenzione al cuore e alla psiche. Secondo alcuni studi, inoltre, nei primi giorni di ora legale si registra un picco di attacchi di cuore. Il sonno perso, infatti, aumenta lo stress e le persone a rischio hanno maggiori probabilità di un attacco.

Un altro studio, infine, ha evidenziato un aumento dei suicidi nelle prime settimane di ora legale, e in quelle successive al ritorno all'ora solare.

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