Cronache

Roma, 17enne in coma dopo una lite

Il giovane è stato trovato in gravissime condizioni dopo quasi 12 ore dalla lite davanti a una discoteca

Roma, 17enne in coma dopo una lite

Restano gravi le condizioni di G.D.C., il giovane rugbista di Casalpalocco, trovato nel primo pomeriggio in fin di vita all’interno del nuovo Centro Congressi dell’Eur.

Il giovane è stato rinvenuto dopo quasi 12 ore di ricerche su una rampa di accesso a un garage, sotto una scala a chiocciola. Elemento che potrebbe far pensare a una caduta accidentale durante la fuga dai suoi aggressori. Il ragazzo, difatti, avrebbe avuto un diverbio con almeno due persone all’interno di un locale in zona Obelisco, in piazzale Guglielmo Marconi, lite proseguita in strada dove la vittima sarebbe stata aggredita dai due a schiaffi e pugni.

Secondo una prima ricostruzione degli agenti di polizia del commissariato Esposizione, Giovanni, nome di fantasia, si sarebbe poi dato a gambe levate in direzione della “Nuvola” di Fuksas. Non prima di aver lasciato a un’amica denaro, documenti e telefono cellulare. Per gli investigatori, però, c’è qualcosa che non quadra. Su viale Asia, a meno di 500 metri dal luogo dove sarebbe cominciata la lite, una telecamera lo avrebbe ripreso mentre cammina a passo lento verso il garage. Non era più inseguito da due energumeni?

Di fatto Giovanni fa perdere ogni traccia dalle 2 e trenta della notte alle 12,30 di sabato quando viene ritrovato agonizzante. Trasportato all’ospedale San Camillo i sanitari riscontrano numerosi traumi facciali e un versamento “significativo” a un rene tanto. “Lo abbiamo indotto in coma farmacologico” spiegano i medici.

Un ragazzo dalla vita serena, Giovanni: figlio di un commercialista di Ostia, due fratelli che lo adorano e un mucchio di amici. Nessun precedente o guaio con la giustizia, studente alla “Giovanni Paolo II” di corso Duca di Genova, atleta apprezzato nell’ambito del rugby regionale.

Chi sono, dunque, i suoi aggressori? Gli inquirenti, dal canto loro, hanno aperto un fascicolo per aggressione aggravata anche se le lesioni “posso essere compatibili, fra l’altro, con la caduta da una scala”.

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