Cronache

Roma, bufera all'Acea Vendevano auto in orario di lavoro

I due dirigenti, dopo avere timbrato il cartellino, anziché restare in ufficio andavano nell’autosalone di uno dei due e si dedicavano a incrementare gli affari della concessionaria

Dopo lo scandalo Parentopoli all’Atac, l’azienda di trasporto pubblico capitolina, adesso scoppia un caso Acea, l’altra azienda di Roma Capitale. Due dirigenti sono stati denunciati perché, dopo avere timbrato il cartellino, anziché restare in ufficio andavano nell’autosalone di uno dei due e si dedicavano a incrementare gli affari della concessionaria vendendo macchine.

I due sono stati denunciati per peculato, truffa e falso. Secondo le indagini della Polizia municipale di Roma, i due dirigenti avrebbero anche inventato trasferte fantasma per coprire la loro attività alla concessionaria.

L’amministratore delegato di Acea, Mario Staderini ha assicurato "la più ampia collaborazione, mia e della Società, nella verifica di eventuali comportamenti infedeli da parte di dipendenti". Il sindaco Gianni Alemanno si è complimentato con la Polizia di Roma Capitale "per l’indagine che ha permesso di scoprire l’infedeltà di due funzionari dell’Acea".

I due assenteisti sono stati smascherati nel corso di un blitz dei vigili urbani dopo mesi di
pedinamenti.

Come se non bastasse, è stato accertato che i due si facevano accompagnare all’autosalone dalle guardie giurate in servizio all’Acea.

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