Cronache

Roma, il Comune paga 160mila euro l'anno per un depuratore rotto

I caschi bianchi di Roma hanno sequestrato lo scarico del depuratore fognario del campo nomadi di Castelromano a cui vanno 160mila euro l'anno per la manutenzione

Roma, il Comune paga 160mila euro l'anno per un depuratore rotto

Questa mattina gli uomini del reparto Tutela Ambientale del gruppo Spe (Sicurezza Pubblica Emergenziale ) del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, hanno dato esecuzione al sequestro dello scarico del depuratore fognario del campo nomadi di Castelromano, disposto dalla procura proprio a seguito delle attività di indagine, svolte dai caschi bianchi.

Un'inchiesta che si allaccia a Mafia Capitale visto che il campo nomadi di Castel Romano è collocato parzialmente su un terreno riconducibile a Salvatore Buzzi. In particolare, gli uomini del Vice Comandante Generale del Corpo Lorenzo Botta, hanno appurato, nel corso delle attività investigative, durate circa due mesi, il non funzionamento dell'impianto di depurazione fognaria, nonostante il "business" di 40.000 euro a trimestre, per le spese di manutenzione dell impianto a una ditta privata per un totale di 160.000 euro annui.

Ancora da quantificare invece i danni ambientali e l'eventuale pericolo di inquinamento delle falde, causate dai quotidiani scarichi non depurati, di un villaggio nato per ospitare 800 persone, in un area protetta come la riserva Regionale di X Malafede. Le attività dello SPE e del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale non sono destinate però a fermarsi qui. Gli agenti, infatti, che avevano già proceduto per episodi analoghi nel campo nomadi della Barbuta, stanno passando al setaccio tutti i campi censiti della Capitale.

Alcuni campi, come Salviati e Salone, sembrerebbero da primi accertamenti addirittura privi di allacci fognari, cosa che, qualora inequivocabilmente accertata, presenterebbe risvolti inquietanti vista la vicinanza alle falde di ricarica dell' acquedotto Virgo (sorto nel 70 A.C.

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