Cronache

Roma, corruzione in appalti pubblici: Gdf arresta 20 persone

L’operazione anti-corruzione della Guardia di Finanza, denominata “Alter Ego”, vede impegnati oltre cento militari tra Roma, Frosinone e Napoli

Roma, corruzione in appalti pubblici: Gdf arresta 20 persone

Dalle prime luci dell’alba, i militari del Nucleo speciale anticorruzione della Guardia di Finanza di Roma stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Roma, nei confronti di 20 persone tra pubblici dipendenti e privati imprenditori, accusati a vario titolo, dei reati di corruzione, turbativa d'asta e falso nell'aggiudicazione di appalti pubblici.

L'operazione, denominata “Alter Ego”, arriva al termine di complesse indagini di polizia giudiziaria e vede impiegati oltre cento militari del Corpo in Roma, Napoli e Frosinone. Oltre al fermo dei sospetti sono previste anche decine di perquisizioni domiciliari e locali da effettuarsi presso uffici della Pubblica amministrazione, di società e abitazioni private.

Nel corso di una conferenza stampa presso la Procura di Roma sono stati forniti ulteriori particolari sull'inchiesta. Quattro persone sono finite in carcere, altre dieci ai domiciliari (una nel frattempo è deceduta) e, infine, sei hanno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Inoltre, sono 38 le perquisizioni effettuate presso uffici, società e abitazioni.

Sono questi alcuni numeri dell'inchiesta a carico di 8 funzionari pubblici e 12 imprenditori. I primi sono in servizio presso il Provveditorato interregionale delle opere pubbliche del ministero delle Infrastrutture, il Provveditorato dell'amministrazione penitenziaria, l'Ater, l'Istituto centrale di formazione per il personale della giustizia minorile e l'Ufficio per i servizi tecnico-gestionali del ministero dell'Interno.

I 12 imprenditori coivolti, invece,avrebbero versato denaro e fornito altre utilità per ottenere i lavori di completamento e adeguamento dell'impianto di climatizzazione e antincendio presso gli uffici giudiziari della Corte di appello, in viale Giulio Cesare e altre opere realizzate nel palazzo di giustizia di piazzale Clodio.

Nel corso dell’attività investigativa è emerso che i funzionari pubblici avevano ideato uno schema nelle gare per nascondere la mancata applicazione del principio di rotazione degli affidamenti in quanto i lavori, formalmente assegnati a diverse società, venivano poi eseguiti dallo stesso imprenditore.

Ma vi è anche altro. Tra le utilità oggetto dell'inchiesta condotta dal pm Erminio Amelio, ci sono anche l'esecuzione o il pagamento di lavori di ristrutturazione in alcuni appartamenti, condizioni vantaggiose per l'acquisto di immobili, sponsorizzazioni per trasferimenti d'ufficio, o assunzioni di familiari.

Il materiale probatorio è stato ricavato da intercettazioni telefoniche e ambientali, acquisizioni di documenti e dichiarazioni di testimoni.

La Finanza e la Procura, grazie a tutti gli elementi acquisiti, sono stati in grado di ricostruire il quadro di illeciti e di ottenere le misure cautelari, firmate dal gip Anna Maria Gavoni.

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