Cronache

Roma bloccata dai cortei. Insulti antisemiti

Roma paralizzata da cortei e protese. Più di mille agenti blindano i palazzi delle istituzione. Nel pomeriggio si muoverà anche il corteo dei neofascisti di Casapound. Il racconto del nostro inviato: "Poca polizia per le strade"

Roma bloccata dai cortei. Insulti antisemiti

Roma paralizzata da una giornata di scioperi e manifestazioni. In piazza ci sono tutti dagli studenti agli operai, dai neofascisti di Casapound agli antifascisti militanti. Mille poliziotti sono schierati a presidiare la zona rossa, i palazzi del potere e delle istituzioni, il traguardo che i manifestanti vorrebbero raggiungere e violare. Ma il prefetto della Capitale Giuseppe Pecoraro ha stretto una morsa di forze dell'ordine attorno ai "simboli" della democrazia. I cortei, iniziati in mattinata, per ora si sono svolti senza icidenti. Il traffico della città è bloccato e molti negozianti hanno preferito abbassare le serrande per evitare danni e atti di vandalismo. I due lunghi serpentoni, quello dei Cobas e quello degli studenti, si sono uniti all’altezza di piazza Sant’Andrea della Valle, nei pressi del Senato e il corteo prosegue verso Lungotevere teatro, lo scorso 14 novembre, dei violenti scontri con le forze dell'ordine. Corninua la polemica sui caschi. Molti manifestanti si sono messi in testa una scolapasta per ironizzare sul divieto di portare elmetti protettivi, altri li indossano per "difendersi" dalle forze dell'ordine.

La manifestazione dei Cobas si è conclusa a Sant'Andrea della Valle. Secondo il portavoce nazionale, Piero Bernocchi, vi avrebbero preso parte "circa diecimila" persone. I partecipanti sarebbero aumentati durante il percorso. La scena descritta è di grande civiltà: "È stata una giornata di massima democrazia". Il leader ha poi criticato le regole delle manifestazioni: "L’Italia è l’unico paese dell’Europa occidentale dove non si può manifestare sotto i palazzi del governo. Perchè, se contestiamo le politiche governative?". Aggiungendo di avere proposto "alla Cgil una manifestazione unitaria e non ha accettato per timore di scontri".

Sfilando davanti al ministero della Giustizia di via Arenula, guardato da blindati e dalle forze dell'ordine, gli studenti hanno lanciato bottiglie e petardi contro l'edificio. In piazza Venezia, diretti al Colosseo, alcuni slogan antisemiti: "Lo stato di Israele va distrutto".

I manifestanti hanno proseguito fino al Colosseo. "Siamo tutti antifascisti" e "abbiamo riconquistato i nostri spazi" gli slogan che scandiscono. Gli studenti hanno annunciato di voler raggiungere il presidio antifascista di piazza Vittorio: "Non c’è spazio per Casapound".

Disagi anche a Firenze dove un centinaio di studenti sono entrati nella stazione di Santa Maria Novella e si sono diretti sui binari, bloccando un Eurostar in partenza per Venezia.

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