Cronache

Roma, l'odissea delle carte d'identità: appuntamenti a sportelli chiusi

Prenotazioni online previste mezz'ora prima dell'apertura degli uffici, attese bibliche e appuntamenti rimandati per carenza di personale: a Roma i municipi vanno in tilt per l'arrivo delle nuove carte d'identità elettroniche

Roma, l'odissea delle carte d'identità: appuntamenti a sportelli chiusi

Il caso è scoppiato ad agosto, con gli sportelli dei municipi presi d’assalto dai romani in partenza per le vacanze e con la carta d’identità scaduta. Per colpa della carenza endemica di personale, chi prendeva appuntamento su internet anche diversi mesi prima veniva rispedito a casa o convocato a sportelli chiusi. Il risultato? Uffici in tilt e scenate all’ordine del giorno (guarda il video).

Ma ora che l’esodo estivo è terminato le cose non sembrano migliorate, anzi. Nemmeno il tempo di esultare per il pensionamento anticipato del sistema Tu Passi, il portale “elimina-code” – si fa per dire – che concede appuntamenti a distanza di tre o quattro mesi, che sono cominciati nuovi grattacapi. Sul sito di Agenda Cie, il nuovo sistema che dal primo di luglio eroga gli appuntamenti per la richiesta della carta d’identità elettronica, l’attesa non è inferiore. Se si prenota oggi, ad esempio, la prima data disponibile è nel mese di marzo. “Bei tempi quelli in cui bastava mettersi in fila allo sportello e aspettare al massimo qualche ora”, commenta un’ottantenne che è appena uscita dalla sede del II Municipio con il suo nuovo documento d’identità fra le mani.

E come se non bastasse a creare il caos c’è pure un errore nel server che gestisce le prenotazioni. Su internet, infatti, si può ricevere un appuntamento già dalle ore 8 del mattino. Peccato che gli sportelli aprano i battenti alle 8.30. “Significa che durante la giornata si accumula ritardo a cascata, chi viene convocato per le 8.30 dovrà aspettare l’utente delle 8 e così via”, spiega Patrizio Di Tursi, consigliere forzista del secondo municipio della Capitale, che lamenta la difficile integrazione fra i due sistemi. “A questo – prosegue – si andranno ad aggiungere gli ulteriori disagi che scaturiranno dall’accordo sindacale concluso nel mese di agosto, il quale prevede l’apertura pomeridiana degli uffici soltanto nelle giornate di martedì e giovedì”. Insomma, il caos è destinato a durare. E gli unici ad aver accolto di buon grado la novità sono i dipendenti pubblici, che passeranno meno tempo a contatto con un pubblico sempre più insofferente. “Per noi andrà meglio, ma per gli utenti sarà un disastro”, ci confessa un impiegato allargando le braccia.

Quelli che vanno e vengono dagli uffici di via Dire Daua, in effetti, la pensano tutti allo stesso modo. “È impensabile che ci vogliano sei mesi per ottenere udienza”, si lamenta una signora. “Colpa della burocrazia”, le fa eco il marito. Il problema, però, sta tutto nella penuria di impiegati. In tutta Roma servirebbero almeno 300 unità di personale qualificato in più per smaltire in modo efficace tutte le pratiche e per offrire un servizio all’altezza. Quando ad agosto infuriavano le polemiche per le inefficienze dei servizi demografici, il Campidoglio sembrava intenzionato a rimpolpare l’organico.

Eppure, con l’arrivo dell’autunno, i buoni propositi sembrano essere stati accantonati. “Il sindaco deve capire che se non mettiamo personale nei municipi l’utente dovrà aspettare ore e ore non solo per avere il proprio documento d’identità, ma anche per un semplice certificato”, attacca l’esponente di Forza Italia. “Qui i dipendenti ce la mettono tutta – prosegue Di Tursi – ma quando mancano le risorse e, soprattutto, quando le regole non sono chiare, si crea il caos”.

Così, nella Capitale, anche rinnovare la carta d’identità si trasforma in un’avventura.

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