Cronache

Roma, massacrato dal branco: gli spezzano gambe e un braccio

Aggressione choc a Roma. Un 28enne è stato preso e pestato a sangue alle 4 di notte. La madre: "Mio figlio è vivo per miracolo

Roma, massacrato dal branco:  gli spezzano gambe e un braccio

"Quelle bestie mi hanno massacrato", sono le prime parole del ragazzo di 28 anni selvaggiamente picchiato nella notte tra domenica e lunedì. L'ennesimo pestaggio a piazza Venezia, nel cuore della Capitale.

L'aggressione

Braccio sinistro rotto, trauma cranico facciale, ferite al polso sinistro, contusioni multiple al volto e alla tempia sinistra: "Erano delle furie - racconta il ragazzo sulle pagine de Il Messaggero - mi hanno aggredito alle spalle in tre e non ho potuto fare niente". Momenti lucidità poi di nuovo buio. Lo hanno picchiato in 3: colpito alle spalle, calci alla tempi, pugni e ancora calci.

Un'aggressione che non si spiega: "Avevo conosciuto una ragazza in un locale, ma dentro non è accaduto nulla". "Nessun diverbio", precisa. "Invece mentre stavo tornando a casa, a piazza Venezia quelle bestie mi hanno massacrato, ero con amico ma in quel momento si era allontanato per andare al bagno". Per le forze dell'ordine è un pestaggio "per futili motivi". Ma la madre del 28enne residente ai Castelli non si dà pace: "Mio figlio poteva morire. Questa città è diventata troppo pericolosa, per questo ho deciso di raccontare la storia".

"Erano italiani"

Le "furie" come gli ha definiti il giovane erano italiani. È sicuro: "Non sono riuscito a vederli bene: mi hanno aggredito alle spalle, un calcio in testa e non ho capito più nulla. Ero sconvolto, sono voluto andare subito verso casa perché ho immaginato che mia madre fosse in ansia, non rispondevo al cellulare". La mamma dall'ospedale Albano, dove il figlio ha ricevuto le cure e dove ha sporto denuncia spiega "Roma non è più sicura, mio figlio è stato brutalmente picchiato senza motivo, ha avuto soltanto la sfortuna di incontrare gentaccia, questa città sta impazzendo, bisogna fare qualcosa». E ora ha paura: «Temiamo ritorsioni, non si sa che tipo di persone fossero".

Le indagini

Gli investigatori sono già all'opera per capire chi siano gli aggressori. Al vaglio le telecamete del Centro. La speranza è quella che chi ha colpito abbia lasciato qualche indizio dietro di sè. Nonostante le forze dell'ordine sparse per la città per l'allerta terrorismo, le zone della movida si dimostrano pericolose.

I giovani ubriachi sembrano non temerle: "Mio figlio è vivo per miracolo dice la mamma è stato colpito alla testa, poteva andare molto peggio", chiosa la mamma della vittima.

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