Periferie d'Italia

Roma, la metro C e i nuovi tram: un miraggio metropolitano

La città è vastissima e non c’è modo di costruire tram con vie preferenziali che non si debbano fermare a semafori in una città urbanizzata da 2500 anni

Roma, la metro C e i nuovi tram: un miraggio metropolitano

Tutte le capitali del mondo di un certo peso hanno un sistema di metropolitana e di mezzi pubblici che funziona. Tutte tranne Roma.

Certo, si dice che fare i tunnel e le stazioni nella capitale sia difficile perché dovunque si trovano siti archeologici. Peccato che città come Napoli dimostrino che non solamente la Metro si possa fare, ma che anzi sia una manna dal cielo per gli archeologi, perché grazie ai suoi lavori si può scavare in luoghi altrimenti impensabili. Casi come quello di Napoli o Atene dimostrano che stazioni con i reperti archeologici inglobati diventano esse stesse un’attrazione turistica.

D'altronde anche la fermata della Metro C di San Giovanni e dell’Ambaradan saranno musei archeologici a cielo aperto. Basta avere la capacità di visione e di controllare che gli eventuali maggiori costi siano finanziati solamente di fronte a reali difficoltà o scoperte antiche e non sprecati. Chiunque poi dica che a Roma sarebbe meglio puntare sui mezzi di superfice non conosce la capitale. La città è vastissima e non c’è modo di costruire tram con vie preferenziali che non si debbano fermare a semafori in una città urbanizzata da 2500 anni. Bisognerebbe sventrare il centro. È evidente che bisogna puntare sulle metropolitane e nelle zone periferiche sui passanti ferroviari che andrebbero riconvertiti.

Per questo sembra davvero un errore aver sospeso i lavori della metro C. La giunta Raggi ha sostenuto che la Metro fosse uno spreco di soldi pubblici. Ammettendo così implicitamente che siccome i costi sono aumentati eccessivamente e la classe politica non sembra capace di chiedere conto dei motivi e garantire il proseguimento della Metro C, magari rescindendo il vecchio appalto se non fosse stato rispettato e facendone un nuovo, allora è meglio non fare nulla. Giudicheranno i romani mentre sono bloccati nel traffico in autobus stracolmi se è stata una buona idea. La colpa non è solamente della nuova amministrazione, a Roma, l’Atac rischia di fallire perché da decenni si fanno assunzioni e non si fanno pagare i biglietti. Infatti un sistema di metropolitana in cui non si è obbligati a timbrare il biglietto anche in uscita o di autobus in cui non vi è un'unica entrata davanti all’autista che controlla che si timbri, è un chiaro incentivo a non fare il biglietto. E non si dica che sarebbe complicato, perché in una megalopoli come Londra è la norma. Quindi o siamo meno intelligenti degli inglesi o semplicemente non vogliamo farlo.

La scienza dice che non esistono specie umane con differenti intelligenze, quindi semplicemente per decenni non si è voluto.

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