Cronache

Roma, ora i migranti fanno gli spazzini per 50 centesimi

A Roma i migranti girano per i vari quartieri elemosinando 50 centesimi in cambio della pulizia delle strade

Roma, ora i migranti fanno gli spazzini per 50 centesimi

Roma è sporca? Nessun problema, ci pensano i migranti. Da alcuni mesi centinaia di profughi girano per la Capitale muniti di scopa e paletta per sostituirsi agli spazzini dell'Ama, la municipalizzata dei rifiuti, con lo scopo di ripulire la città per soli 50 centesimi.

“Gentili signore e signori desidero integrarmi onestamente nella vostra città senza chiedere l’elemosina! Da oggi terrò pulite le vostre strade. Vi chiedo soltanto un contributo di soli 50 centesimi per il mio lavoro. Buste, scope palette, e altro materiale per la pulizia sono bene accette”, si legge nel cartello che lasciano appoggiato per strada o attaccano sui bidoni dell'acqua.

A denunciarlo, sul suo profilo Facebook è Fabrizio Santori, consigliere regionale di Fratelli d'Italia: "Da oltre un mese gruppi di ragazzi africani migranti si aggirano per i quartieri di Roma con scopa, paletta e sacchi di plastica per 'ripulire le strade'. Li ho visti al Tuscolano, in Prati, a Corso Trieste, sulla Prenestina, all’Appio, a Monteverde. Chiedono anche 50 centesimi e qualcuno gli ha scritto quei cartelli appoggiati su quei banchetti squallidi che rendono ancora più degradata la via". Santori, sentito anche da ilGiornale.it, denuncia l'impotenza delle istituzioni e si domanda:"Perché questo servizio non viene svolto da Ama cioè da chi già è pagato profumatamente con la Tassa sui Rifiuti più alta d'Europa?". "Il problema - prosegue il consigliere regionale - è che probabilmente queste persone fanno parte di una rete, sono gestiti da qualcuno perché girano con smartphone di ultima generazione e mi preoccupa che controllino gli spostamenti dei romani.

Chi mi assicura che sono dei semplici profughi e che tra loro non vi siano delinquenti o terroristi? E quel che è peggio è che è in discussione un accordo tra il Comune e la prefettura di Roma per legalizzare questa attività".

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