Cronache

Roma, topo di Castel Sant'Angelo diventa star sul web

La foto di un topolino che scorrazza sui sampietrini di Castel Sant'Angelo, pubblicata su Facebook dall'ex presidente dell'Odg, Enzo Iacopino, raggiunge le 13mila visualizzazioni

Roma, topo di Castel Sant'Angelo diventa star sul web

Non si ferma l'invasione dei topi a Roma. L'ultimo lo ha immortalato con una foto Enzo Iacopino, l’ex presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, che, poi, ha pubblicato tutto su Facebook ottenendo 13mila visualizzazioni.

Il suo post, in poche ore, ha toccato quota 13mila visualizzazioni. Il topo è stato fotografato tra i sampietrini di Castel Sant’Angelo, una zona dove i ratti vivono felici e indisturbati nei numerosi tunnel rosicchiati nelle antiche mura. Da qui è nata una serie di commenti nei quali erano presenti vari insulti. Iacopino ha, così, scritto un nuovo post chiedendosi: "Perché insultarsi? Insinuare comportamenti sporchi da parte degli altri rischia solo di far emergere la personale familiarità con la sporcizia. Sappiatelo".

"Tutto è occasione per salire sul ring, per scontri tra opposte fazioni, alimentati da leoni da tastiera, picchiatori del web, mafiosi da quattro soldi, rigorosamente anonimi, che tentano di intimidire o screditare chi non la pensa come loro. Io - ha aggiunto - non voglio far parte di gruppi. Desidero solo poter dire quel che penso. E, francamente, si può illudere di mettermi a tacere solo chi non mi conosce neanche un po' ".

L'ex presidente dell'Odg ha ricordato di averne visti tanti di topi dal 1974, cioè da quando vive a Roma ma ha aggiunto: "No, non riesco a considerare "normale" che un topo passeggi tra i piedi di centinaia di turisti, impegnati a fotografarlo, come ho fatto io. Non lo considero normale né a Castel Sant'Angelo né in periferia". E ancora: "Non credo occorra essere un esperto per affermare che ciascuno di noi offre il suo personale contributo a questo degrado: resti alimentari gettati per terra (anche a un metro dai cassonetti), divani, lavatrici, televisori, materassi, brandine e altri scarti domestici abbandonati più meno furtivamente per strada. Ecco, se becchiamo chi fa queste porcherie, fotografiamoli e rendiamoli famosi, pubblicando i loro volti sui social".
"Forse i topi a quattro zampe non riusciremo a ridurli nell'immediato. Ma i sorci sporcaccioni che ne hanno solo due, quelli sì.
Chi può essere contento di questa proposta? Presto detto: chi ama Roma", ha concluso.

Il problema, però è serio, anche l’assessora Pinuccia Montanari, ad aprile, dichiarava:"A Roma non ho mai visto un topo". In realtà, dall'inizio dell'anno, ricorda il Corriere della Sera, sono già cinque le scuole che hanno dovuto chiudere per la derattizzazione. Il 22 settembre l’istituto dell’infanzia di via Alessandro della Seta non ha neanche aperto per l’eccessiva presenza di escrementi, mentre il 26 settembre è stata interdetta la materna Casa dei Bimbi alla Garbatella e, a inizio ottobre, ha chiuso la scuola Antonio Russo,. Poi è stata la volta dell’Antonio Gramsci al Laurentino e infine l’ultima alla Borghesiana.

Al Dipartimento Ambiente, ogni mese ricevono dalle 200 alle 300 richieste di derattizzazione al mese, con una media di 10-12 interventi al giorno.

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