Cronache

Ruby, i pm non credono alla superteste Battilana

La ragazza, ex miss Piemonte, sostiene di aver assistito a scene licenziose nella villa di Arcore. Ma per i pm non è credibile

Ruby, i pm non credono alla superteste Battilana

E adesso la situazione per Ambra Battilana, superteste del caso Ruby, si fa davvero un po' imbarazzante. Perché questa mattina i pubblici ministeri Piero Forno e Antonio Sangermano hanno depositato agli atti del processo per favoreggiamento della prostituzione a carico di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti un documento che non sembra destinato a rafforzare la credibilità della giovane, ex miss Piemonte, che sostiene di essersi allontanata inorridita dalla villa di Berlusconi ad Arcore a causa delle scene licenziose cui le era toccato assistere.

La Procura ha formalizzato il deposito della denuncia-querela presentata da Ambra nel dicembre 2010 a carico di un anziano imprenditore piemontese con cui aveva avuto una love story. La ragazza nella denuncia sostiene di avere avuto ripetuti rapporti sessuali a pagamento, quando era ancora minorenne, con il maturo imprenditore e lo denuncia in quanto lo avrebbe plagiata. Ma la Procura della Repubblica di Alba, cui la denuncia è stata trasmessa per competenza, ha chiesto la archiviazione della denuncia per " insostenibilità dell'accusa" e per il fatto che Ambra non si è mI messa in contatto con i pm e non si è mai resa disponibile per l'interrogatorio. Sangermano ha depositato anche gli atti provenienti dalla Procura di Alba che confermerebbero i rapporti a pagamento di Alba con l'imprenditore. La Procura insomma sembra fare proprie le riserve sulla credibilità della ragazza avanzate nella scorsa udienza dai legali degli imputati.

Il professor Gaetano Pecorella, difensore di Emilio Fede, ha subito preso la parola ricordando ai giudici che in aula, in questo processo, Ambra aveva detto cose diverse, negando di avere mai ricevuto soldi in cambio di prestazioni sessuali, e ha chiesto di riconvocare la ragazza per interrogarla nuovamente. I giudici si sono riservati la decisione.

L'udienza è proseguita con l'interrogatorio - già iniziato la settimana scorsa - della signorina Imane Fadil, anche lei ospite delle feste di Arcore. I suoi legali hanno interrogato Imam sui suoi rapporti in particolare con Emilio Fede.

"Non ho mai ricevuto richieste esplicite di prestazioni sessuali ma lo capii dal comportamento del direttore. Durante un viaggio in auto mi mise la mano sul ginocchio e cercò di proseguire verso l'interno coscia. Io gli tolsi la mano e gli feci capire che non poteva andare avanti". Imam ha spiegato che dopo questi dinieghi Fede iniziò a boicottarla rinviando la firma del suo contratto con Mediaset.

Interrogata dal pubblico ministero, Imane Fadil ha raccontato che un certo "Gigi" le riferì che Michelle Conceicao, un'amica di Ruby, aveva sottratto alla ragazza marocchina delle fotografie che ritraevano Silvio Berlusconi con il capo posato sulla pancia della stessa Ruby. La sottrazione di quelle fotografie, secondo Imane, fu la causa del furibondo litigio tra Ruby e la Conceicao. Imane Fadil ha anche ribadito di essere stata avvicinata da un siriano che cercava di convincerla a tornare ad Arcore dove Berlusconi voleva vederla per convincerla a non parlare con i giudici.

Ultima testimonianza della giornata quella di Chiara Danese, amica di Ambra Battilana, anche lei invitata da Emilio Fede a trascorrere una serata a casa di Berlusconi ad Arcore il 23 agosto 2010. "Avevo conosciuto Fede a un casting per meteorine, ci scelse subito tutte e due, disse che ci avrebbe dato cinquemila euro a testa alla settimana, io stavo svenendo". Anche Chiara, come Ambra, sostiene che durante una cena al ristorante Bulgari le sarebbe stato chiesto da Emilio Fede di alzarsi per guardarle il sedere."Ci rimasi male ma Ambra mi disse: non dire nulla altrimenti non ci fa lavorare".

Ad Arcore, Chiara sostiene di essere accolta da una signora "non alta, con il seno prosperoso di nome Maria Rosaria"' che dovrebbe essere la deputata del Pdl Maria Rosaria Rossi. "Fede ci presentò a Berlusconi e gli disse: tu mangia nel tuo piatto che io mangio nel mio, voleva dire che io ero destinata a Emilio Fede e Ambra a Silvio Berlusconi" (e qui le difese si oppongono"sta riferendo una sua deduzione").

"Durante la cena Berlusconi raccontava delle barzellette un po' sconce o cantava guardando sempre me ed Ambra. Fede ogni tanto ci toccava le gambe. Le ragazze cantavano "meno male che Silvio c'è". Dopo l'ultima barzelletta tirò fuori una statuetta con un pene enorme, le ragazze si mettevano in bocca la statuetta. Ridevano, sembrava un gioco che facevano spesso". Poi, secondo Chiara, Berlusconi fece vedere la casa a lei ed Ambra: "Salendo le scale ci toccava il sedere", ha detto.

Nella discoteca della villa c'erano ragazze che ballavano e si spogliavano. "Lo spettacolo finale fu quella della signorina Minetti che si tolse il vestito e rimase nuda". Chiede il pm: c'erano interazioni tattili tra le ragazze e gli uomini presenti? "Sì, gli uomini erano in piedi, le ragazze si avvicinavano a loro e si toccavano nelle parti intime". Anche la signora Minetti ebbe interazioni? "Sì, lui le toccò il seno". Chiara sostiene che le altre ragazze cercavano di coinvolgerle, tirandole per il vestito. "Ci toccavano dappertutto, lì era tutto un po' strano, si toccavano anche tra di loro. Berlusconi gli diceva: dai, fatele divertire".

Ma Chiara sostiene di avere rifiutato gli inviti."Dopo l'ultimo spogliarello della Minetti io ero imbarazzata, non avevo mai visto una donna nuda. Ambra disse a Emilio Fede che volevamo uscire. E lui ci disse: in tal caso scordatevi miss Italia, scordatevi le meteorine. Anche Berlusconi era seccato. Invece in auto Fede cambiò completamente, diceva: siete state brave, avete superato la prova, le altre sono tutte puttane e anche Berlusconi lo ha apprezzato".

Quella stessa notte, però, dal cellulare di Chiara partirono dei messaggi di ringraziamento a Emilio Fede per la "bellissima serata". Ma la ragazza sostiene che ad inviarli fu l'amico che quella notte le riportò a casa, e che si era fatto prestare da lei il telefonino.

"Io avevo il sogno di lavorare nello spettacolo - ha aggiunto Chiara Danese rispondendo alle domande del suo difensore - invece mi hanno rovinato la vita, perché adesso pensano che io sia disposta a fare qualunque cosa, mentre non è così". "Facevo anche la ragazza immagine per degli eventi di beneficenza, dopo questi fatti mi hanno chiamato dicendo che non ero più idonea.

Adesso per vivere faccio l'educatrice infantile"'.

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