Salvini tiene la Diciotti al largo. E Moavero chiede l'intervento dell'Ue

Non i sblocca la vicenda della nave Diciotti della marina italiana. Anzi: la questione si allarga e il ministro degli Esteri interpella l'Europa che, si spera, dovrebbe aiutare l'Italia e Malta a trovare una soluzione.

La vicenda è ormai nota. La nave della Guardia Costiera italiana è intervenuta per soccorrere 19I0 migranti in zona Sar maltese. I nostri uomini sostengono di averlo fatto perché il barcone aveva iniziato a imbarcare acqua. Malta, invece, sostiene che il soccorso non fosse necessario. Per questo, non avendolo espressamente autorizzato, non si sente responsabile degli immigrati che ora la Diciotti ha a bordo.

La nave della Marina italiana, che non aveva avvertito il Viminale dell'intervento, si trova ora in rada di fronte al porto di Lampedusa. Salvini non ha ancora autorizzato lo sbarco e si cerca una soluizione con l'Europa. Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha iniziato ad attivarsi per chiedere aiuto ai Paesi dell'Unione europea. Secondo quanto fanno trapelare fonti del governo, infatti, i migranti e l'equipaggio sono in sicurezza e costantemente monitorati ma non saranno fatti sbarcare almeno finché non verrà trovata una soluzione condivisa. L'idea che il governo ha in mente è quella di replicare il caso della Aquarius di non molto tempo fa, quando gli immigrati - diretti in Spagna - sono stati suddivisi in diversi stati europei.

Ieri l'Ue si era dichiarata pronta ad aiutare il Belpaese. Si aspettano nuovi sviluppi con una certezza: il ministro dell'Interno non sembra intenzionato a scendere a compromessi. Anzi. In serata è tornato a ripetere la sua posizione sulla missione Sophia: "L'operazione di contrasto all'immigrazione clandestina 'Sophia' - ha detto al 'Caffè della Versiliana' a Marina di Pietrasanta - sottoscritta dal governo Renzi nel 2015, ha portato in Italia 45mila clandestini. Stiamo lavorando per rivedere questo accordo perché se siamo in 27 Paesi, e allora dobbiamo dividere per 27.