Cronache

La Sapienza, il rettore sbotta: "Polizia di m..."

Il rettore Frati cercava di portar via dal commissariato un romeno fermato mentre volantinava contro il suo avversario nella corsa al rettorato

Il rettore de La Sapienza, professor Luigi Frati
Il rettore de La Sapienza, professor Luigi Frati

Spinte, insulti e minacce all'università La Sapienza di Roma: il rettore Luigi Frati che inveisce ad alta voce contro la Polizia e tenta di sospendere un interrogatorio che si stava tenendo nel commissariato interno all'ateneo.

La vicenda risale all'8 luglio scorso, ma i dettagli, raccontati da Repubblica, emergono solo ora. In piena campagna elettorale per la scelta del nuovo rettore, un romeno reclutato per volantinare contro uno dei candidati (il professor Giancarlo Ruocco, avversario di Frati nella corsa al rettorato, ndr) è stato fermato dagli agenti e sottoposto a interrogatorio nel posto di Polizia dell'università.

Come si apprende dagli stessi verbali di polizia, Frati sarebbe entrato nei locali dove si stava svolgendo l'interrogatorio e, dopo aver rivolto qualche domanda agli agenti, avrebbe preteso di prendere in consegna lui stesso il giovane. Al rifiuto dei poliziotti il rettore ha risposto reiterando la propria richiesta e facendosi sempre più insistente: "Questa è la Sapienza, fino a prova contraria, e di questa università sono il responsabile fino alla fine di ottobre. Lasciate stare gli innocenti, quest'uomo non ha fatto niente di male. Piuttosto andate a sgombrare gli studenti che occupano abusivamente il Lucernario"

Da un nuovo diniego sarebbe scaturita una gazzarra, con spintoni e il rettore che urlava: "Questa è la mia università!", per poi uscire dagli uffici senza il giovane romeno, ma urlando ad alta voce: "Polizia di m..."

Il commissario Mario Spaziani ha quindi avvertito il questore, che ha chiesto un rapporto e invitato lo stesso Spaziani a sporgere denuncia contro Frati - come poi è stato effettivamente fatto - per abuso d'ufficio, resistenza e calunnia.

Al questore si è però rivolto lo stesso professor Frati, lamentandosi del presunto doppiopesismo della Polizia: "Ci sono intoccabili e poveracci, tal che si è deboli con i forti che compiono illegalità e forti con un poveraccio che per pochi euro distribuisce volantini"

"Non appena viene criticato un candidato a rettore, colui che mette i volantini sotto il parabrezza, un innocuo personaggio viene fermato - scrive Frati - Perché questo brillante attivismo nei confronti di un poveraccio e una tolleranza con gli altri?"

Interrogato dagli agenti, il romeno ha spiegato di essere stato reclutato da un connazionale per distribuire volantini in cui si attaccava il professor Ruocco, candidato alla guida dell'ateneo romano: in particolare, Ruocco era sotto accusa per essere diventato un "arbitrario uomo di potere con la promozione a capo del dipartimento di Fisica e dell'Italian institute of technology".

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