Cronache

Gli antagonisti in piazza. Scontri a Torino e Venezia, arrestato leader di Casapound

Nel capoluogo piemontese bombe di vernice contro la polizia: quattro fermati e due feriti. Cortei dei centri sociali e di Forza Nuova in Veneto. In manette il vicepresidente di Casapound

Gli antagonisti in piazza. Scontri a Torino e Venezia, arrestato leader di Casapound

Un corteo di studenti, che manifestano per il diritto allo studio, è sceso in piazza a Torino, dopo la conclusione di una seconda manifestazione, organizzata dai tre sindacati principali a sostegno del lavoro.

Momenti di tensione in piazza Castello, nei giorni scorsi al centro della manifestazione del Movimento dei Forconi. Qui alcuni ragazzi hanno lanciato vernice contro le forze dell'ordine, colpendo anche il palazzo della Regione Piemonte.

La polizia ha sequestrato cassette che contenevano bombe di vernice e buste pieni di plastica gialla triturata, che gli studenti avrebbero voluto lanciare contro gli agenti.

Quattro persone sono state fermate e due sono rimaste ferite. Ezio Locatelli, esponente di Rifondazione comunista, ha parlato di "una reazione spropositata" da parte delle forze dell'ordine, che avrebbe coinvolto anche "giovani che non avevano nulla a che vedere con le manifestazioni".

Scontri anche a Venezia, dove sono scesi in strada due cortei di segno opposto. Da un lato i giovani dei centri sociali, dall'altro quelli di Forza Nuova. Il ponte di Calatrava è stato chiuso al transito.

La polizia ha risposto al lancio di fumogeni e bombe carta, caricando i manifestanti. Nei momenti più concitati i giovani hanno lanciato transenne e bidoni dei rifiuti contro le forze dell'ordine. Due giovani antagonisti sono stati fermati. Una decina di uomini della polizia avrebbero riportato contusioni e leggere ferite.

Momenti di tensione a Roma davanti una delle sedi della Ue tra esponenti di Casapound, che appoggiano il movimento dei Forconi, e le forze dell’ordine. Il vicepresidente del partito, Simone Di Stefano, aveva tolto la bandiera Ue dopo essersi arrampicato su uno dei balconi del palazzo in via Iv Novembre, nel centro di Roma e vicino alla Prefettura. Per disperdere i manifestanti la polizia ha fatto alcune cariche di alleggerimento.

Di Stefano, già candidato alle elezioni regionali del Lazio ed a quelle comunali di Roma, è stato arrestato dalla Digos con l’accusa di furto pluriaggravato, mentre una decina di appartenenti a Casapound sono stati denunciati per concorso nel furto aggravato della bandiera dell’Unione Europea, resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata.

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