Cronache

Scoperto il Dna Frankenstein dei tumori: è responsabile dello sviluppo del cancro

Uno studio di un gruppo di ricercatori australiani ha scoperto il Dna Frankestein: "Enormi molecole si formano assemblandosi a pezzi come il mostro creato da Mary Shelley"

Scoperto il Dna Frankenstein dei tumori: è responsabile dello sviluppo del cancro

Come fanno i tumori ad alimentarsi e a crescere? La domanda è rimasta per decenni senza risposta, ma ora è forse arrivata la soluzione. Alcuni ricercatori australiani hanno scoperto come delle molecole di Dna presenti in determinati tumori si vadano formando "cucite insieme da altre parti del genoma": in pratica, agirebbero come Frankenstein.

La ricerca australiana denominata "Cancer Cell", durata diversi decenni, ha identificato però anche un potenziale obiettivo per trattare i tumori che ospitano questo tipo di molecole, denominate "neocromosomi". Si tratta in pratica di enormi cromosomi, rilevabili nel 3% di tutti i tumori ed in particolar modo nei liposarcomi (tumori del tessuto adiposo), nei sarcomi (tumori dei tessuti molli) e in alcuni tipi di cancro del cervello e del sangue.

I ricercatori del Peter MacCallum Cancer Centre, del Walter ed Eliza Sala Institute of Medical Research e del Garvan Institute of Medical Research, hanno mostrato la formazione di 'bombe cromosomiche spontanee" e le catastrofiche "esplosioni" che porterebbero alla formazione dei neocromosomi.

I resti distrutti, infatti, verrebbero "riassemblati" in modo casuale, a causa di una "frenesia genetica" successiva alle esplosioni". Inoltre alcuni geni chiave fondamentali nello sviluppo del cancro sono amplificati in modo massiccio, assicurando così la sopravvivenza del tumore.

I ricercatori, guidati da David Thomas e Tony Papenfuss, hanno mappato i neocromosomi dei liposarcomi, utilizzando poi modelli matematici per risalire alla sequenza di eventi all'origine della loro formazione. "Abbiamo dimostrato che il cromosoma 12 si frantuma e dai suoi resti si forma un anello di Dna in maniera casuale", spiega Papenfuss.

Una sorta anello che continua a crescere fino a diventare il gigantesco 'Dna Frankenstein'. La ricerca del team australiano ha anche identificato un potenziale bersaglio terapeutico, spiega Thomas.

"Quando gli oncogeni chiave che sono stati massicciamente amplificati nelle cellule tumorali sono stati bloccati, le cellule tumorali sono morte", assicura lo studioso.

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