Politica

Scricchiolano le fondamenta

Rapporto choc della Caritas: gli italiani più poveri degli immigrati

Scricchiolano le fondamenta

I numeri parlano più delle parole. Non dicono proprio tutto ma tracciano un orizzonte. A volte cupo, come quello che emerge dal rapporto annuale della Caritas. Nel 2015 le persone sotto la soglia della povertà che hanno chiesto aiuto sono aumentate, ma soprattutto sono cresciuti i giovani (sotto i quarant'anni) e al Sud uno storico sorpasso: per la prima volta tra gli indigenti i cittadini italiani sono più degli immigrati: 66 per cento contro 34.

Probabilmente il dato è inquinato dal fatto che gli immigrati puntano a raggiungere le zone più ricche del paese e dell'Europa e non hanno quindi interesse a fermarsi più del necessario dove di soldi ne girano pochi. Ma detto questo resta il fatto che la tendenza in alcune zone è di diventare profughi in casa nostra, bisognosi di assistenza totale senza avere neppure quel bonus di 35 euro al giorno concesso generosamente a chi entra in Italia clandestinamente.

Chi l'avrebbe detto, solo pochi anni fa, che i nostri «ultimi» avrebbero dovuto contendersi l'elemosina, in posizione minoritaria, con disperati venuti da fuori? È la prova che non ce ne può essere per tutti, che lavoro e risorse non sono concetti teorici, e quindi infiniti, ma limitati. Andavano gestiti, non è stato fatto per scelta politica scellerata. Il nostro governo si è comportato, e si sta comportando, come quel padre di famiglia che per correre appresso alla fame nel mondo ha speso tutte le sue risorse e ora i suoi figli non hanno di che vivere. O come a chi va a fare volontariato, mollando gli anziani genitori nella solitudine e a volte nell'indigenza.

Una casa sta in piedi se tengono le fondamenta, non se ha un bel tetto. E così è la società le cui fondamenta sono i membri fondatori. Lasciare indietro i nostri giovani per fare i crocerossini non so se ci porterà in paradiso ma sicuramente ci condurrà alla rovina, che poi è l'anticamera dell'inferno per tutti, soccorsi e soccorritori. Il tempo stringe, ma nessuno pare preoccuparsi. Rispetto a quella disegnata dalla Caritas, la situazione non può che essere peggiorata, perché gli sbarchi sono aumentati a dismisura e i parametri economici sono al palo. Ma il governo e il parlamento hanno chiuso per referendum. I poveri, si sa, possono aspettare.

Per definizione non hanno nulla da perdere.

Commenti