Cronache

Scrive sul muro del liceo: "Non c'è posto per me" e risponde tutta la scuola

Il preside, colpito dalla scritta, risponde con un post-it al messaggio sul muro, seguito a ruota dagli studenti

Scrive sul muro del liceo: "Non c'è posto per me" e risponde tutta la scuola

"There's nowhere for me to be". Queste le parole comparse ieri mttina sul muro del liceo Brocchi di Bassano del Grappa: "Non c'è nessun posto per me". Questa volta, la parete non era stata usata come tela per una dichiarazione d'amore o per una protesta, ma come mezzo per urlare una richiesta d'aiuto.

Richiesta che non è rimasta inascoltata e in un solo giorno ha ricevuto, come racconta il Corriere della Sera, centinaia di risposte: tutta la scuola. Appena l'ha letta, il dirigente scolastico, Giovanni Zen, ha scritto una circolare, diffusa alle 90 classi del liceo, invitando gli studenti a riflettere sul significato del gesto e delle parole, dipinte a caratteri cubitali su quel muro. "Non farò cancellare quella frase e non sporgerò denuncia", ha annuncato Zen, convinto che "non ci dobbiamo fissare su un muro sporcato, ma sul contenuto del messaggio e su quello che ci vuole dire il suo autore". Non solo. Il messaggio sul muro può dare uno spunto per riflettere su alcuni temi: "La scuola va considerata come ambiente aperto, accogliente, capace di suscitare domande e risposte che, passando attraverso gli strumenti, gli indirizzi, le materie, gli edifici, sono quelle che possono valorizzare e dare senso a tutto il resto: perché il valore dello stare a scuola sia significativo e dia esperienze da condividere".

E infatti il preside è stato il primo ad accogliere e a rispondere alla disperazione di quell'alunno che non trova il suo posto nel mondo: "C'è un posto per ciascuno di noi. Vieni, la porta è sempre aperta, non serve nemmeno bussare", ha scritto il dirigente su un post-it appiccicato sul muro, affianco alla scritta. E il suo esempio è stato seguito immediatamente da quello delle centinaia di studenti che frequentano il liceo: c'è chi chiede il perchè, chi si offre di ascoltare, chi con solidarietà risponde che non è l'unico a vivere una situazione del genere e infine c'è anche chi si fa prestare le parole dai Beatles: "All you need is love".

La circolare del preside è stata discussa in tutte le classe e verosimilmente sarà arrivata anche alle orecchie del ragazzo o della ragazza che ha gridato di avere un posto, ma che ora è consapevole di avere almeno un luogo dove potersi esprimere: "La scuola è la casa di tutti e il suo cuore sono le persone".

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