Cronache

Una scuola Buona solo con i professori Il governo vara l’istruzione secondo il Pd

Domani in consiglio dei ministri il via libera ai decreti attuativi della legge 107. Dal prossimo anno cambiano la Maturità e l’esame di Terza Media. Parte il sistema di istruzione integrato 0/6 anni. Non c’è la garanzia di continuità didattica per gli alunni disabili

Una scuola Buona solo con i professori Il governo vara l’istruzione secondo il Pd

La Buona Scuola al traguardo. Il consiglio dei ministri domani deve dare il via libera definitivo agli otto decreti attuativi che ridisegnano l’architettura di buona parte sistema di Istruzione: la riforma dell’esame di Maturità e di Terza Media; il riordino del percorso di formazione e di accesso al ruolo docente; la riorganizzazione del sistema di inclusione scolastica per gli studenti disabili con la revisione del ruolo degli insegnanti sostegno: l’istituzione del sistema integrato 0/6 anni con il passaggio dei nidi dal Welfare all’Istruzione. Il cuore della riforma della Buona scuola voluta dall’ex premier Matteo Renzi e per ora rimasta al palo a parte le massicce assunzioni.

Tante novità ma non cambia l’idea di fondo, commenta l’onorevole Elena Centemero di Forza Italia. «L’unica preoccupazione della sinistra è garantire il posto di lavoro agli insegnanti -attacca- Purtroppo delle esigenze e dei diritti degli studenti non si tiene alcun conto. Neppure di quelli disabili visto che il provvedimento non garantisce la permanenza del loro insegnante di sostegno per tutto il ciclo scolastico». Gli schemi di decreto presentati in cdm nel gennaio scorso sono passati al vaglio delle Commissioni parlamentari e ora tornano in consiglio per il via libero definitivo del governo pena la loro decadenza. Le Commissioni su molti punti hanno espresso critiche in pareri dei quali il premier Paolo Gentiloni ha promesso di tenere conto. E non è escluso che in sede di consiglio si accendano discussioni su alcuni punti critici come la valutazione, numeri o lettere, e il percorso di formazione dei docenti.

Maturità

Sembra che sia stata definitivamente cancellata l’ipotesi di ammettere agli esami anche con gravi insufficienze compensate poi fino ad arrivare alla media del sei. Lo studente dovrà avere il sei in tutte le materie anche se, come spiega Francesca Puglisi responsabile scuola Pd, «l’ultima parola spetta sempre al Consiglio di Classe». «Non è vero che la maturità diventerà più facile. Nel nostro parere abbiamo ribadito che la decisione dell’ammissione in caso di insufficienza spetta comunque e sempre al Consiglio di classe che dovrà valutare caso per caso - spiega la Puglisi- La media del sei per l’ammissione non sarebbe comunque uno scandalo visto che tutti sanno che i docenti alzano i voti ad hoc per permettere allo studente di fare l’esame: il 96 per cento degli studenti viene ammesso e di questi il 20 per cento aveva insufficienza». Questo sarà l’ultimo anno con la “vecchia“ Maturità. Dal prossimo anno per gli scritti via la terza prova, il temuto quizzone. Per gli orali invece si comincerà con una novità: un colloquio, una sorta di tesina, sull’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro svolta nell’ultimo anno. Per essere ammessi si dovrà avere la sufficienza in tutte le materie, anche in condotta, ed aver svolto la prova Invalsi che si terrà in aprile. Per il punteggio avrà più peso il credito scolastico che varrà fino a 40 punti: 12 al terzo anno, 13 al quarto e 15 al quinto anno. Per l’orale, il peso massimo in punti sarà 20.

Terza Media

Anche l’esame finale del ciclo di scuola dell’obbligo cambierà dal prossimo anno. Si potrà essere ammessi con insufficienze anche gravi ma sarà necessario come per la Maturità averlo sostenuto nell’aprile precedente all’esame. I test saranno computer based e sarà introdotto anche il test d’Inglese per la certificazione. Per quanto riguarda le prove scritte scendono a tre: prova di Italiano, prova sulle competenze logico-matematiche e prova lingua straniera.

Disabilità e Inclusione

Lo schema di decreto aveva suscitato forti proteste da parte delle associazioni delle famiglie che in sostanza si erano viste escluse dal processo che definisce il Piano di Studio individualizzato per lo studenti con disabilità. «Abbiamo accolto le indicazioni degli studenti, dei genitori e delle associazioni professionali per l’inclusione -spiega la Puglisi- E abbiamo insistito affinché si tenga molto più conto del ruolo delle famiglie rispetto allo schema del decreto». Anche il tetto degli alunni per classe in caso di presenza di un ragazzo disabile resta fissato a 20.

Nidi e Materne

Uno dei provvedimenti più attesi è l’approvazione del sistema integrato 0/6 anni. L’obiettivo è quello di promuovere la continuità del percorso educativo dei bambini e delle bambine dalla nascita sino a 6 anni. Anche i nidi, 0/3 anni entrano nel sistema dell’Istruzione ed escono da quello del Welfare. La Puglisi parla di un finanziamento di 600 milioni di euro ma per la Centemero «il sistema va finanziato e di fatto manca la copertura quindi tutti i gli annunci si infrangeranno contro le casse vuote dei Comuni». In particolare la Centemero non vede la possibilità di coprire i costi della mensa e dei trasporti previsti. La lacuna più grave comunque resta quella dalla mancata continuità didattica ai disabili. «É gravissimo che non venga garantita continuità didattica che era il tema fondamentale ,il diritto da garantire allo studente disabile - spiega la Centemero - Nel nostro parere alternativo abbiamo chiesto che chi fa l’insegnante di sostegno lo faccia per sempre e non consideri questa scelta soltanto un parcheggio transitorio verso la docenza.

Come al solito la sinistra si preoccupa solo dei docenti e mette all’ultimo posto le esigenze studenti».

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