Cronache

Se Augias punta il dito contro i bambini uccisi

Ora non gli resta allora che una cosa da fare: chiedere scusa

Se Augias punta il dito contro i bambini uccisi

Da uno che ha scritto un libro dal titolo «Il lato oscuro del cuore» ti aspetteresti una sensibilità fuori dal comune. O, quantomeno, normale. Ieri, invece, Corrado Augias, sfoggiando la solita aria cogitabonda di chi crede di dire solo cose intelligenti, ha detto in Tv una crudele scemenza. Circostanza imperdonabile, considerato che la «scemenza» non l'ha detta in riferimento a un tema «innocuo» tipico dei teatrini dei talk (del tipo: «I politici sono (...)

(...) tutti ladri» oppure «Gli arbitri soffrono di sudditanza psicologica nei riguardi della Juventus»), ma in relazione al dramma di una povera bambina violentata e uccisa da un pedofilo. Il supplizio della piccola Fortuna Loffredo lo conosciamo tutti. E commuove tutti. Eccezion fatta per un intellettuale di ferro come Augias. Il quale, intervistato nel programma condotto da Giovanni Floris, ha declamato testualmente: «Mi fa impressione il contrasto che c'è tra lo sfondo con la statuina dorata di Padre Pio e la foto di questa bambina che aveva 5-6 anni... la guardi bene... guardi com'è atteggiata, e com'era pettinata... come sono i boccoli che cadono... Questa è una bambina che a 5-6 anni si atteggia come se ne avesse sedici o diciotto. Questo stridore mi fa capire che anche lì si erano un po' persi i punti di riferimento». Sì, caro Augias, è vero: «Si sono persi i punti di riferimento». Ma ad averli persi è soprattutto lei. Che, o non si è spiegato bene (cosa particolarmente grave per un grande uomo di cultura quale lei si ritiene), oppure è convinto di ciò che ha detto (e allora le consigliamo un lungo periodo di rigenerante riposo). Da ieri, sul web, le critiche alla frase infelice di Augias si sprecano. «Augias fermati, nessun boccolo di una bambina di 6 anni può giustificare lo stupro», è uno dei commenti. Ma ce ne sono anche di più espliciti: «Lei, con quel suo ditino sempre alzato da primo della classe, dovrebbe solo vergognarsi». E poi: «I capelli bianchi sono simbolo di saggezza. Lei di capelli bianchi ne ha tanti, ma di saggezza, zero». Fino al tweet più tranciante di tutti: «Augias, hai detto l'ennesima c...!». Ma ad Augias replica indirettamente anche il Procuratore capo di Napoli Nord che sta indagando sui pedofili del Parco Verde: «Qui le bambine vengono private della loro innocenza, e se si atteggiano a grandi è perché sono come delle spugne che assorbono i modelli negativi del mondo degli adulti. Ma la colpa è sempre degli adulti, sarebbe assurdo criminalizzare i bambini». Anche lei la pensa così, vero Augias. Non le resta allora che una cosa da fare: chiedere scusa.

Soprattutto alla mamma di Fortuna, dinanzi alla quale ha pronunciato una frase che ha avuto il solo «merito» di aggiungere dolore al dolore.

Commenti