Cronache

Se i vigili appena assunti non vogliono lavorare di notte

Alcuni vigili romani, tra quelli assunti da poco, avrebbero inoltrato delle richieste di esenzione ai superiori: "No" agli orari scomodi e alla gestione del traffico nelle periferie

Se i vigili appena assunti non vogliono lavorare di notte

I nuovi vigili di Roma, quelli assunti di recente, sembrano poco inclini ad accettare i cosiddetti "turni scomodi".

A raccontarlo è l'edizione odierna de IlMessaggero. Le statistiche registrano di come un vigile su sei sia mal disposto a essere operativo durante la notte o in funzione delle prime ore del mattino. Per essere più specifici: queste persone starebbero cercando, in maniera diretta, di essere esentati. Qualche problema ci sarebbe anche in relazione alla copertura degli avvicendamenti in periferia. Sono zone considerate tanto fastidiose da raggiungere quanto faticose da gestire. Tra i neo - vigili, circa trecento, ci sono anche quelli costretti a viaggiare attraverso le rotaie. Ecco perché, in fin dei conti, i posti più convenienti dove lavorare rimangono quelli circostanti le stazioni ferroviarie. Una su tutte, quella di Termini, vero punto cruciale dello smistamento dei lavoratori provenienti da più zone d'Italia.

La volontà degli poliziotti urbani non è emersa solo grazie alle lamentele private. Il quotidiano citato sottolinea l'inoltro di vere e proprie richieste dirette a evitare mansioni malagevoli. Ma anche i messaggi trovati su Facebook hanno contribuito a confermare l'esistenza di una certa tendenza. L'usanza in questione non rappresenterebbe una grossa novità. Gli storici operatori del traffico di Roma avrebbero fatto leva, in più circostanze e in più tempi, su questa indisponibilità. Quelli arrivati da poco, insomma, si starebbero conformando alla prassi precostituita. La vicenda riguarda pure uno degli annunci fatti dal sindaco di Roma, Virginia Raggi, che nel frattempo è chiamata a contastare politicamente gli attacchi della Lega. Maurizio Politi, capogruppo nel consiglio di Roma Capitale della formazione guidata da Matteo Salvini, ha invitato il primo cittadino a farsi da parte.

La Raggi aveva rassicurato i cittadini romani: i vigli sarebbero tornati a presenziare le strade della Capitale. Basta, insomma, con il lavoro sedentario. Le intenzioni e i fatti, però, non sempre trovano assoluta corrispondenza.

L'articolo del Messaggero si conclude sventolando un'ipotesi fatta circolare in quelli che vengono definiti "messaggi interni": sullo sfondo delle richieste di esenzione, potrebbe nascondersi la protezione di qualche delegato sindacale, ben disposto, lui magari sì, ad assecondare i desideri dei nuovi pizzardoni di Roma.

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