Cronache

Se Nuzzi può tollerare la censura dei grillini ma non quella vaticana

Il giornalista d'inchiesta giustifica la scelta di lasciare Iacoboni fuori dal meeting di Ivrea. Ma nel 2013 accusò di oscurantismo il Vaticano che gli negava l'accredito al Conclave

Se Nuzzi può tollerare la censura dei grillini ma non quella vaticana

Oggi giustifica la cacciata di Jacopo Iacoboni de LaStampa dall'happening grillino Sum #02 ma nel 2013 si lamentava perché il Vaticano gli aveva negato l'accredito alla sala stampa in occasione del conclave che elesse Papa Francesco. Il giornalista Gianluigi Nuzzi finisce nella bufera per aver appoggiato la censura con cui il cronista del quotidiano di Torino è stato allontanato dall'evento dello stato maggiore pentastellato organizzato come ogni anno ad Ivrea.

Di fronte alle proteste di Enrico Mentana, che dal palco denunciava la censura, Nuzzi aveva difeso la decisione dello staff che aveva allontanato Iacoboni in quanto titolare di un "pass tarocco". Peccato che, come ricostruito in diverse sedi, il giornalista della Stampa avesse tentato di entrare col pass di un collega solo dopo che l'accredito gli era già stato più volte negato. Anche il direttore del Fattoquotidiano.it Peter Gomez ha ammesso su Twitter che il rifiuto è da considerarsi dovuto a "ragioni personali" e non a (inesistenti) pass tarocchi.

In questo valzer di botta e risposta fra giornalisti è intervenuta anche Annalisa Cuzzocrea di Repubblica che in un pezzo in edicola stamattina ricorda come lo stesso Nuzzi nel 2013 avesse pubblicamente accusato il Vaticano di "oscurantismo" per avergli rifiutato l'accredito al Conclave successivo alle dimissioni di Papa Benedetto XVI. Allora era censura.

Adesso, evidentemente, no.

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