Cronache

Sea Watch3, i gesuiti: "Si gioca con la vita dei migranti"

Padre Camillo Ripamonti, gesuita e presidente del Centro Astalli, ha tuonato sul caso dei migranti della Sea Watch, criticando un'Europa "chiusa in se stessa"

Sea Watch3, i gesuiti: "Si gioca con la vita dei migranti"

Il caso dell'imbarcazione SeaWatch3 ha iniziato a suscitare le reazioni di alcuni ecclesiastici. C'era da aspettarselo. Buona parte di loro si auspica che i 43 migranti presenti sulla nave possano essere accolti in un porto del nostro Paese.

Sappiamo quale sia, in circostanze come queste, la posizione ufficiale espressa dalla Chiesa cattolica e dai suoi membri. Conosciamo però anche la linea del rigore del ministro Matteo Salvini, che non è affatto disposto a cambiare idea sulla vicenda. Le dichiarazioni dell'inquilino del Viminale, che sono state rilasciate questa mattina su Radio anch'io, hanno contribuito a delineare meglio lo scenario futuro: "Sea Watch fa traffico di esseri umani e se ne frega delle regole - ha tuonato il leader leghista -. Io a una nave che per la terza volta se ne frega delle indicazioni della Guardia di finanza, delle capitanerie, l'autorizzazione allo sbarco non la concedo né adesso e né a Natale o a Capodanno".

Non si è trattato di una vera e propria replica, ma a stretto giro è arrivata anche l'opinione sul merito di di un "religioso di peso". Padre Camillo Ripamonti, gesuita e presidente del Centro Astalli, è infatti intervenuto poco fa sulla questione. Oggi è la Giornata mondiale del rifugiato, ma l'appello del consacrato, quello teso a farì che questa occasione possa essere condivisa pure con i migranti della SeaWatch3, sembra destinato a cadere nel vuoto. Il chierico - come riportato sulla Sir - ha infatti dichiarato che: "Sarebbe non un gesto di debolezza, ma un gesto di vera umanità se la Giornata mondiale del rifugiato 2019 potesse celebrarsi anche con quelle 43 persone accolte in uno dei nostri porti. Forse questo vorrebbe dire che non tutto è perduto".

Il Centro Astalli - per chi non lo sapesse - è impegnato pure ad "accompagnare, servire e difendere i diritti dei rifugiati". Padre Ripamonti, tra i vari punti toccati, ha rimarcato come il Vecchio continente sembra aver intrapreso la strada della "cieca ostinazione". Inoltre, dopo aver rimarcato anche le condizioni di salute in cui versano i 43 migranti della SeaWatch3, padre Camillo Ripamonti ha affondato così: "Ancora una volta – ha continuato – si gioca con la vita dei migranti che releghiamo ai confini, smarrendo così la nostra umanità e rischiando di segnare un punto di non ritorno per Stati che si vantano di essere civili".

La dialettica animata tra la visione di Salvini sulla gestione dei fenomeni migratori e quella di alcune istituzioni cattoliche potrebbe proseguire per tutta l'estate.

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