Cronache

La sentenza della Cassazione: leccare il viso violenza sessuale

Un anno e 3 mesi a commerciante che aveva aggredito una concorrente in affari

La sentenza della Cassazione: leccare il viso violenza sessuale

Una sentenza che ricorda un caso recente, in cui la Corte di Cassazione aveva valutato come violenza sessuale una "pacca sul sedere". In questo caso si parla di "leccate repentine" al volto, per via di un'aggressione avvenuta a Pescara.

Al termine di una lite, un commerciante del posto, dopo avere bisticciato sul marciapiede di fronte a molti testimoni, ha minacciato una donna sua concorrente in affari di "ammazzarla", per poi lasciarsi andare ad atti che hanno portato a una condanna a un anno e tre mesi.

L'uomo ha infatti palpato il seno della commerciante con cui stava litigando, per poi darle una "leccata repentina" tra mento e naso. L'imputato, nell'impossibilità di negare quanto avvenuto, aveva tentato una linea difensiva sostenendo di volerla umiliare e non aggredire sessualmente. La Cassazione ha tuttavia ritenuto diversamente.

"Una qualsiasi energia, anche di ridottissime proporzioni, prodotta dal movimento corporeo che attinge una persona senza consenso o a sua insaputa per impedirne il dissenso", ha sentenziato la Corte, va punita come violenza.

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