Cronache

Sequestrata coca per 5 milioni al porto di Gioia Tauro

Nuova operazione della Guardia di Finanza, la "roba" suddivisa in ventitré panetti era stipata in un container carico di polli

Sequestrata coca per 5 milioni al porto di Gioia Tauro

La cocaina viaggiava nascosta nel container di polli surgelati, la Finanza sequestra droga per cinque milioni di euro al porto di Gioia Tauro, in Calabria.

L’operazione delle fiamme gialle del comando provinciale di Reggio Calabria e dei funzionari dell’Agenzia delle Dogane, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia, ha consentito di intercettare un importante carico di coca che era appena arrivato dal Brasile. In quel container, tra i polli destinati a un porto iraqeno c’erano più di venti panetti di cocaina.

La scoperta è avvenuta grazie a una serie di controlli incrociati, sui documenti e sullo stesso container. Gli inquirenti si sono avvalsi dell’aiuto delle unità cinofile, dei cani antidroga e di sofisticati scanner per passare ai raggi X il contenuto del carico e fare così piena luce su cosa si stesse trasportando all’interno del cassone che, formalmente, avrebbe dovuto essere pieno solo di pollame congelato diretto a Umm Qasr, in Iraq.

Da questi controlli sono saltati fuori ben ventitré panetti di droga per un peso complessivo di venticinque chilogrammi di stupefacente pronto a essere immesso nel mercato delle tossicodipendenze. La roba, poi posta sotto sequestro, avrebbe fruttato importanti introiti ai narcos dato che il valore della cocaina finita sotto i sigilli nell’ultima operazione della Gdf al porto di Gioia Tauro è stato valutato, dagli stessi inquirenti, in una somma che si aggira sui cinque milioni di euro.

Si tratta dell’ennesimo blitz contro l’ingrosso della droga che si registra allo scalo marittimo calabrese. Il

html" data-ga4-click-event-target="internal">colpo più rilevante era stato portato a segno dai finanzieri a febbraio scorso quando su una nave proveniente dal Brasile furono scoperti poco meno di 400 chilogrammi di cocaina, per un valore complessivo che sfiorava la cifra monstre degli ottanta milioni di euro.

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