Cronache

La Serracchiani stanzia 200mila euro per l’inserimento sociale dei profughi

La giunta del Friuli-Venezia Giulia prevede l’istituzione dei “facilitatori di convivenza”. Forza Italia protesta

La Serracchiani stanzia 200mila euro per l’inserimento sociale dei profughi

Duecentomila euro per far socializzare i profughi. È quanto prevede il progetto del Friuli-Venezia Giulia “Programma stralcio dell’immigrazione 2015” promosso dalla giunta di Debora Serracchiani. L’iniziativa va a sostegno dei rifugiati e richiedenti asilo politico, per i quali è stata anche ideata la figura del “facilitatore della convivenza”.

Nei giorni scorsi l’esecutivo regionale, su proposta dell’assessore alla Solidarietà Gianni Torrenti, ha approvato in via preliminare il piano, ora trasmesso anche al Consiglio delle autonomie locali, per il parere previsto dalla legge. Le misure proposte prevedono due tipi di interventi mirati. Il primo consiste in percorsi di alfabetizzazione degli adulti, che saranno organizzati a cura dei Centri provinciali per l'istruzione. Per questa iniziativa la Regione ha messo a disposizione un budget di 50mila euro. Il secondo, invece, prevede un finanziamento di 150mila euro destinato a sostenere l’erogazione di contributi a quegli enti locali che lavorano per favorire l’integrazione attraverso l’inserimento, la conoscenza e l’accettazione reciproca tra persone accolte e comunità ospitante.

Ed è qui che entrano in scena i “facilitatori della convivenza”, salate armi anti intolleranza definite “una singolare bizzarria” da Riccardo Riccardi, capogruppo di Forza Italia, e dal collega Roberto Novelli. Il Messaggero Veneto racconta la loro protesta in consiglio regionale: “Potrebbe sembrare uno scherzo, ma, purtroppo, rappresenta una triste realtà. Perché nell’insieme delle figure create ad uso e consumo di un certo mondo collaterale alla sinistra, questa del “signor facilitatore” appare costruita ad hoc più per dare uno stipendio in più a qualcuno. Inoltre, non paga di aver riempito il Fvg di facilitatori della convivenza messi a carico del contribuente, l’amministrazione regionale si premura pure di finanziare gli enti di formazione, o qualche associazione caritatevole a caso, per insegnare a questi profughi come tenere una scopa in mano. E sull’argomento non dobbiamo essere noi a ricordare quali opacità siano emerse nel sottobosco di un’economia che fa profitti sull’immigrazione e sulla quale tutti farebbero bene a tenere alta l’attenzione”.

Forza Italia non ci sta, contestando alla giunta la discriminazione al contrario verso i cittadini italiani: “Questa giunta ci spiegherà che nella posta a bilancio prevista per i richiedenti asilo, fra gli altri interventi, ci sarà anche quello di insegnare loro l’accesso ai servizi del territorio: vale a dire quelli di pubblica utilità, dalla richiesta di una casa popolare ai contributi sociali. Il tutto mentre molti nostri concittadini sono stati messi in ginocchio dalla crisi e sono lasciati soli davanti alla burocrazia, nonché molto spesso impreparati a cogliere le opportunità di sostegno.

E agli italiani nessuno paga dei corsi di orientamento sui loro diritti”.

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