Cronache

La showgirl del sexy-gate alla base Usa di Vicenza: "Il generale mi umiliò e mi venne voglia di fargliela pagare..."

La soubrette Michela Morellato racconta a Oggi dei messaggi hot scambiati con il generale americano Harrington: "Mi è venuta voglia di fargliela pagare

La showgirl del sexy-gate alla base Usa di Vicenza: "Il generale mi umiliò e mi venne voglia di fargliela pagare..."

"Mi dispiace che abbiano messo a riposo il generale Joseph Harrington. Però se l'è cercata: mi ha umiliata e quindi mi è venuta voglia di fargliela pagare. Ma non pensavo fossero così severi…", parola di Michela Morellato, showgirl e moglie di un sergente Usa di stanza alla Caserma Ederle (Vicenza), nonché protagonista di uno scandalo a luci rosse. Un sexy-gate che ha stroncato la carriera dell'alto ufficiale a stelle e strisce, che con la Morellato aveva instaurato un rapporto "epistolare" via chat dai contenuti osé.

E ora la soubrette, intervistata dal settimanale Oggi (in edicola domani giovedì 11 aprile, ndr) racconta la sua verità: "Mi ha notata nella palestra della caserma, mi ha chiesto l'amicizia su Facebook: abbiamo iniziato a chattare, ma non siamo mai usciti insieme. Era un’amicizia affettuosa e solo virtuale. Va beh, lui faceva delle avances, ma io glissavo...".

Dunque, la 32enne ha spiegato: "Sarebbe bastato che mi avesse detto: 'Michela, non posso più chattare con te, scusami' e tutto sarebbe finito lì, invece mi ha fatto passare per pazza. Così prima sono andata a raccontare tutto all’ufficio che si occupa di questi problemi, e poi con un avvocato americano [...] Io con l'esercito degli Stati Uniti avevo un patto: avrebbero protetto le mie informazioni con l'anonimato. E invece hanno mandato un'informativa alla caserma di Vicenza dove il mio nome è spiattellato bello chiaro. Da allora la vita è diventata impossibile. Ero l'italiana che aveva distrutto il generale, la strega. Mia figlia ha preso anche un pugno da un’altra bambina. Poi mi hanno accusata di spionaggio".

Motivi per i quali ora Michela Morellato chiede un risarcimento danni pari a 2 milioni di dollari.

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