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Siete un esempio Abbandonarvi è imperdonabile

Siete un esempio Abbandonarvi è imperdonabile

Caro lettore,
collega parassita.

La sua lettera fotografa la situazione alla perfezione. Lei rappresenta perfettamente il pollo che questo governo di ragazzotti arroganti vuole spennare. La sua colpa? Non avere trent'anni, aver lavorato tanto e bene ed essersi fidato di uno Stato al quale ha affidato in custodia parte dei suoi onesti, trasparenti e già tassati guadagni.

Lei, come tutti quelli nelle sue condizioni, è più di un pollo: è una gallina dalle uova d'oro. Uova che lei immaginava di consumare meritatamente, a un certo punto della sua vita, insieme ai suoi cari, e che invece Di Maio ha deciso di dirottare altrove. Dicono che il patto che lei ha fatto con lo Stato non valga più perché siamo in un momento di difficoltà e quindi devono mettere le mani nel suo portafoglio. Anche Di Maio, quando è stato eletto, ha firmato un patto con lo Stato, un contratto da quindicimila euro al mese a prescindere dalla quantità e qualità del lavoro svolto. Lui però si auto-esenta dal tagliarsi lo stipendio perché «il momento è difficile». E se glielo rinfaccia le risponderà che ogni mese versa volontariamente un obolo in un fondo di solidarietà. Bene, io penso che la solidarietà anche per lei e me non debba essere un obbligo di legge, ma una libertà da esercitare se, quando, quanto e come riteniamo. Altrimenti si chiama «tassa», che è ben altra cosa.

Ma veniamo al punto più interessante e inquietante della sua lettera. Davvero Matteo Salvini avrà il coraggio di tradire il suo elettorato, quindi anche lei, e avallare una rapina di Stato ordita dai Cinquestelle? Può essere che la Lega consideri parassiti gli italiani con pensioni decenti, indice di una vita di lavoro, bravura e rettitudine fiscale? La logica farebbe pensare di no, ma l'ambizione è cattiva consigliera e a questo punto non metterei la mano sul fuoco per nessuno, neppure per il leader leghista.

Se dovesse succedere, vorrà dire che la Lega sarà il partito che si prenderà la responsabilità di consegnare l'Italia alla peggiore sinistra (altro che Renzi): quella rancorosa, quella dell'odio sociale e dell'assistenzialismo come ricetta economica. Non so lei, ma io non glielo perdonerei mai.

Chi anni fa urlò con speranza «Roma ladrona» non merita di ritrovarsi derubato dai liberatori a cui si è affidata.

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