Cronache

La sorella di Renzi fa lo spot col migrante accusato di omicdio

A Castenaso (Bo) sul sito del Comune dove è assessore Benedetta Renzi era apparso un video sull'integrazione il cui testimonial è un richiedente asilo accusato dell'omicidio di un 76enne

La sorella di Renzi fa lo spot col migrante accusato di omicdio

Un video per promuovere l'integrazione in cui appare, oltre alla sorella di Matteo Renzi, anche un immigrato presunto omicida di un uomo di 76 anni. Benedetta Renzi, che di Castenaso (Bo) è l'assessore al welfare di comunità e famiglia, compare infatti fianco a fianco con Desmond Newthing, richiedente asilo nigeriano di 25 anni che secondo la procura emiliana avrebbe ammazzato un imprenditore a Castel San Pietro.

A denunciare l'ignobile "propaganda pro immigrazione" è stata la Lega Nord locale: Mirko Lazzari, consigliere comunale a Barricella, ha scaricato il video apparso sul sito del Comune (e poi rimosso), sollevando un polverone di polemiche. La clip venne realizzata dalla cooperativa che ospita i richiedenti asilo e che "ha molti link con il Comune" in cui lavora la sorella dell'ex premier. Il testimonial principale è proprio Desmond Newthing, sbarcato a Lampedusa nel 2015 e con un permesso di soggiorno per “motivi umanitari” valido fino a giugno 2017. Il migrante ora è detenuto in carcere con l'accusa di aver ucciso lo scorso 3 gennaio l’imprenditore bolognese di 76 anni, Lanfranco Chiarini, nella sua villa sulle colline di Palesio, nella frazione di Castel San Pietro. Secondo la pm Antonella Scandellari si trattò di un omicidio passionale, visto che l'uomo sarebbe stato colpito con 25 coltellate dopo un rapporto sessuale.

Nel video incriminato Desmond Newthing e gli altri migranti (arrivati a Castenaso nel Marzo 2016) raccontano alle telecamere la loro esperienza nel centro di accoglienza e promuovono le opere di integrazione messe in campo dalla coop, dalle lezioni di italiano al volontariato. Alla fine non manca, oltre all'intervista a Benedetta Renzi, pure il simbolo della città di Castenaso che regala ufficialità istituzionale allo spot. Possibile - spiega la Lega Nord - che il video sia stato se non finanziato almeno patrocinato dal Comune, che lo ha pure caricato sul sito istituzionale (per poi toglierlo dopo l'accusa di omicidio a Desmond Newthing). "Ad aprire la porta di casa agli sconosciuti ci si trova con assassini e delinquenti dentro – ha dichiarato Mirko Lazzari – tutto il sistema dell’accoglienza marcato Pd va riscritto da capo, basta clandestini e basta profughi".

Sulla stessa linea anche il segretario regionale, Gianluca Vinci, il quale annuncia un esposto alla Corte dei Conti: "Un presunto assassino usato come testimonial per una propaganda pro accoglienza dei clandestini a spese dei cittadini - attacca - è una vicenda ben rappresentativa dell’infondatezza e dannosità della propaganda pro immigrazione".

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