Cronache

"Sostanze tossiche nei cartoni di pizza e fast food"

L'allarme di Altroconsumo. Su 65 confezioni controllate 63 contengono Pfas, ovvero sostanze fluorurate usate per rendere impermeabile al grasso e all'acqua gli imballaggi per alimenti

"Sostanze tossiche nei cartoni di pizza e fast food"

L'allarme viene dalle associazioni dei consumatori: alcuni imballaggi alimentari, come quelli della pizza, ontengono sostanze tossiche per l'ambiente e la salute.

Altroconsumo, insieme ad altre quattro associazioni indipendenti europee Danish consumer council (Danimarca), Deco (Portogallo), Ocu (Spagna) e Test-Achats (Belgio), ha condotto alcuni test di laboratorio sugli imballaggi alimentari utilizzati nelle pizzerie nei fast food. I risultati sono sconcertanti. Le analisi, infatti, hanno documentato la presenza di Pfas, ovvero sostanze fluorurate usate per rendere impermeabile al grasso e all'acqua gli imballaggi per alimenti. Questo prodotto è presente nei contenitori per hamburger, patatine fritte, panini imbustati, muffin, cartone della pizza e popcorn. Il tenore di fluoro organico, dice la ricerca, "eccede in 63 campioni su 65 il valore limite raccomandato dall'Autorità danese per la sicurezza alimentare, all'avanguardia sulla tutela della salute dei consumatori".

Per questo l'Associazione ha scritto ai parlamentari Ue, al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a Giuseppe Ruocco, responsabile della Direzione generale Igiene e sicurezza degli alimenti e della nutrizione del ministero della Salute, chiedendo un incontro urgente. Il problema è che sugli imballaggi sono state rinvenute "sostanze tossiche in metà dei campioni esaminati", alcune delle quali sono state inserite nell'elenco europeo delle sostanze estremamente problematiche (Substances of very high concern). Tra questi c'è appunto il Pfoa. Cosa può provocare? Questo composto chimico riduce la fertilità e danneggia il feto delle donne incinta. "L'autorità per la sicurezza alimentare in Danimarca ha posto limiti stringenti, ma nel resto d'Europa li ingeriamo senza regole, perché sono ovunque", afferma Altroconsumo.

"È urgente la necessità di intervenire anche nei processi e nelle filiere produttive industriali: esistono già in commercio imballaggi alternativi più sicuri che potrebbero essere adottati dal sistema".

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